MIELICROMIA
I
colori dei mieli sono cangianti in tonalità, ricchi di sfumature e riflessi,
per questo difficili da definire e codificare in una scala. Mielicromia è
un
pretesto per raccontare curiosità, note organolettiche, spunti ed utilizzi
in
cucina, pollini di accompagnamento, luoghi d'origine, informazioni
botaniche
dei fiori di cui i mieli sono figli. Per ognuno una carta d'identità, strumento
indispensabile per ri-conoscere, riutilizzare e ri-dare dignità ai mieli,
declinati solo a plurale.
Piccolo glossario
Colori: come in ogni
prodotto naturale i colori indicati possono variare a seconda dell'annata, la
zona ed altre variabili.
Cristallizzazione: con tempistiche
diverse tutti i mieli cristallizzano, ciò in relazione alla naturale
composizione zuccherina (più alta è la percentuale di glucosio più velocemente
il miele cristallizzerà), umidità e temperatura di conservazione.
Polline: rappresenta la
parte maschile del fiore è raccolto dalle api come alimento proteico ed è
presente in tracce nel miele. L'identificazione dei pollini presenti nei mieli
consente la precisa tracciabilità dell'origine botanica, delle epoche e dei
luoghi di provenienza. La melissopalinologia è la scienza che li studia.
Pollini di
accompagnamento: ogni
miele di nettare contiene i pollini delle specie di origine; nei mieli
monofloreali, oltre al polline principale, sono presenti pollini di
accompagnamento, che indicano la vegetazione della zona di provenienza.
ACACIA
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): ACA L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M3 Y20 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): ACA* C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M4 Y11 K5
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): ACA P
· Pollini di accompagnamento: Ippocastano, Indaco bastardo, Sanguinello, Spino di Giuda.
Descrizione:
Il miele
di acacia si ricava dalla robinia pseudoacacia, pianta
appartenente alla famiglia delle mimosacee, e per questo si
trova anche sotto il nome di miele di robinia.
E’ dai suoi fiori, quando vengono impollinati dalle api, che si ottiene questo
tipo di miele, dal profumo vagamente floreale e dal sapore dolce. Si
tratta di un miele unifloreale, del tipo che si ottiene quando
si posizionano le arnie in un’area dove crescono molte di piante di una stessa
specie, per fare sì che le api impollinino soprattutto queste.
Produzione:
Si
produce un po’ in tutt’Italia, con una prevalenza dell’arco prealpino. La
fioritura, che avviene solo a maggio, può essere vanificata dalle piogge.
Descrizione
organolettica:
Profumo
d'acacia e fiori bianchi primaverili con reminiscenze di confetto e vaniglia
bourbon.
In
bocca è dolce e setoso ed il suo retrogusto conferma tutta l'etereità delle
sensazioni olfattive rivelando una fresca nota di mandorla dolce.
Usi in cucina:
Utile
per sciroppare o candire frutta e ortaggi.
Sempre
liquido è di facile solubilità, nelle macedonie di frutta dolcifica e limita
l'ossidazione.
efficace
per lucidare crostate e torte di frutta in genere. In aggiunta ad un sugo di
pomodoro esalta la sapidità e regola l'acidità.
Un
rimedio efficace per liberare le vie respiratorie dal catarro e a superare gli attacchi d’asma è
il miele con gemme di pino. Si parte dalla base di miele d’acacia
per arricchirlo con l’azione balsamica delle gemme di pino silvestre.
Curiosità:
In
assoluto il più ricco di fruttosio, il più dolce e igroscopico tra i mieli.
E’
molto digeribile e può essere consumato anche dai diabetici, per il
suo basso contenuto di zuccheri complessi e alta percentuale di fruttosio, che non deve
essere metabolizzato con l’aiuto dell’insulina. Ed è, come i vari tipi di
mieli, anche molto calorico (100 gr apportano 300 Kcal).
·
zuccheri: contiene
soprattutto destrosio (35%)
e fruttosio (40%) oltre ad una piccola percentuale di saccarosio
·
sali minerali: tra questi è ricco
di potassio, fluoro, calcio, sodio e fosforo
·
vitamine: molte vitamine tra
cui B2, B3, B5 e B6, C e J, oltre ai folati
· amminoacidi: in particolare acido aspartico e acido glutammico, oltre a glicina, lisina, isoleucina, prolina, cistina, leucina, alanina, arginina, triptofani e tirosina.
*: Cristallizza raramente e più facilmente in presenza di nettare di colza e tarassaco.
ARANCIO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): ARA L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M11 Y65 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): ARA C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M3 Y20 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): ARA P
·
Pollini di
accompagnamento:
Erba vaiola, Lingua di cane, Scarlina, Sulla.
Descrizione:
Si
caratterizza per il suo colore molto chiaro e per il suo aroma intenso e
coinvolgente, che richiama quello tipico delle arance. È una tra le varietà di
miele più deliziose e rinomate, anche per i suoi effetti di benessere e
rilassamento.
Produzione:
La
coltivazione degli agrumi è diffusa in tutto il mondo, nelle zone a clima
mediterraneo e tropicale, la produzione di miele uniflorale ha luogo
soprattutto dove questa cultura assume carattere. Nel nostro paese si ottengono
mieli di agrumi principalmente in Sicilia e Calabria, ma anche Puglia,
Basilicata, Campania, Sardegna e Lazio.
Descrizione
organolettica:
La
fragranza di zagara lo caratterizza insieme alle note di fiori di caprifoglio,
biancospino e melone giallo. Al palato è gradevolmente dolce, con sentori
floreali che possono evolvere in note leggermente fruttate, invitanti al
continuo assaggio.
Usi in cucina:
La
caratteristica acidità e le note di fiore conferiscono una spiccata vocazione
alla pasticceria:
pastiera
di arancio, paste fritte e composte d'agrumi Indicato in abbinamenti salati con
frittate di fiori o di ortaggi primaverili, con pesce crudo per una
mielomarinatura.
Il
miele di arancio è ideale per la preparazione di dolci da forno, per
dolcificare e aromatizzare yogurt, dessert a base di crema e panna montata.
Curiosità:
Questo tipo di miele tende a cristallizzare spontaneamente dopo pochi mesi dal raccolto, e in queste circostanze assume un colore tendente al bianco o al beige. La sostanza responsabile del connotante profumo di zagara si chiama metilantranilato, la quantità presente nel miele varia secondo la zona d'origine. Il miele di arancio è particolarmente indicato per contrastare emicranie e dolori alle tempie perché agisce a livello del sistema nervoso con effetto distensivo.
CARDO
·
Colore miele liquido (codice
Mielicromia): CAR L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M42 Y100 K1
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): CAR C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M29 Y72 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): CAR P
·
Pollini di
accompagnamento:
Asfodelo, Erba viperina, Mirto, Corinoli.
Descrizione:
Miele
prodotto con nettare di fiori di piante di cardo diverse specie di cardo
(Carduus spp) e da Galactites tomentosa M., particolarmente diffusa nelle
pietraie sommitali e nei pascoli montani aridi dell'area. Il prodotto ha colore
ambrato più o meno chiaro, con cristallizzazione dopo alcuni mesi dalla
avvenuta maturazione. Ha odore caratteristico, sapore decisamente dolce,
normalmente acido, con retrogusto amaro; si presta ad accompagnare ricotta fresca
o a dolcificare i Thè neri forti. Ha azione disintossicante e digestiva.
Produzione:
Il
miele viene raccolto tra aprile e giugno. I melari sono raccolti manualmente,
facendo uso di spazzole e affumicatori o con soffiatori di api quando gli
opercoli chiusi superano il 70%. Dopo l'estrazione il miele matura per tre o
quattro settimane. Nel nostro paese si ottengono mieli di cardi principalmente
in Sicilia e Calabria.
Descrizione
organolettica:
Il
suo bouquet è caratterizzato dai profumi di crisantemo e margherite gialle,
humus, torba e corteccia tagliata che lasciano spazio nel finale a pungenti e
singolari sentori di gambo di fiore macerato. Al palato si rivela mediamente
dolce e lievemente astringente, con una fresca nota vegetale.
Usi in cucina:
L'opulenza
gustativa richiama un accordo quasi spontaneo con preparazioni a base di legumi
e cereali, anche a purea come gli esotici hoummus. Usatelo nel creare una salsa
agrodolce unendo sesamo, senape, cumino, olio, sale ed aceto.
Curiosità:
Il latte impiegato per produrre il formaggio di Tronchon, citato da Cervantes nella sua famosa opera Don Chisciotte della Mancia veniva cagliato utilizzando i fiori di cardo.
CAROTA
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): CAO L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M42 Y100 K1
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): CAO C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M29 Y72 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): CAO P
·
Pollini di
accompagnamento:
Eucalipto, Damigella, Sommacco siciliano, Timo.
Descrizione:
Miele
dal colore arancio, con odore e sapore di media intensità. E' estratto dai favi
di cera a temperatura ambiente grazie ad una lenta centrifugazione, quindi
filtrato e posto a decantare in contenitori di acciaio inox. Tal quale, per
colazione, in abbinamento con formaggi, nei prodotti dolciari e per edulcorare
bevande. Tenere lontano da fonti di calore e conservare in luogo fresco e
asciutto.
Produzione:
Nel
nostro paese si ottengono mieli di cardi soprattutto nel Sud/Est, Sicilia.
Descrizione
organolettica:
Al
naso ricorda la pienezza olfattiva di una resina dolce. l'estratto di mandorla,
il cocco, crema solare, la caramella al mou e la mostarda di carote. Il Gusto è
di latte salato, con una complessità persistente e un inaspettato finale di
sedano e mandorla amara.
Usi in cucina:
Unito
a spezie dolci. pepe nero di Sarawak. Per glassare un petto d'anatra.
Nell'impasto di pani con uvetta e pinoli. Utilizzato tiepido sia per condire
radici amare che tuberi dolci cotti al vapore.
Ideale
per colazione, in abbinamento con formaggi, nei prodotti dolciari e per
edulcorare bevande.
Curiosità:
Ha un odore penetrante, tutti i mieli della zona di produzione ne conservano traccia, marca prepotentemente i millefiori.
CARRUBO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): CAU L
·
Codice colore in quadricromia: C32 M78 Y100 K36
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): CAU C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M38 Y78 K29
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): CAU P
·
Pollini di
accompagnamento:
Limone, Ruchetta, Edera, Falso pepe
Descrizione:
Il
miele di carrubo è un miele raro e di difficile produzione essendo un
miele invernale. Ha un profumo particolare, che ricorda appunto il frutto ed un
sapore inebriante, molto particolare. La consistenza è quasi cremosa, da
sciogliere lentamente in bocca.
Produzione:
Nel
nostro paese si ottengono mieli di carrubo nel ragusano nei mesi di ottobre e
novembre.
Descrizione
organolettica:
Il
naso richiama il cuoio fresco, burro di latte caprino, caramello, fieno
aromatico di monta- gna e liquirizia. Al palato fanno eco gli aromi di farina
di nocciole ed un retrogusto persistente di caramello salato e baccello di
carrubo.
Usi in cucina:
Aggiunto
nell impasto delle tagliatelle fatte con farina di castagne o farro. Per
candire le bucce d'arancio. In abbinamento ad ogni preparazione dolce o salata
che contempli l'utilizzo di caffè o cioccolato fondente. A crudo su una crema
di ceci o fagioli cannellini.
Curiosità:
In Italia è un miele molto raro; è ingrediente importante per molti dolci della tradizione di Modica.
CASTAGNO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): CST L
·
Codice colore in quadricromia: C37 M81 Y83 K49
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): CST* C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M42 Y45 K34
·
Colore del polline (codice Mielicromia):
CST P
·
Pollini di
accompagnamento:
Vitalba, Vite del Canada, Rovo, Trifoglio bianco.
Descrizione:
Il
miele di castagno è di color ambrato scuro o marrone, vagamente traslucido e di
consistenza fluida ma molto viscosa. Il miele di
castagno (in inglese "chestnut honey") è un tipo di miele
monofloreale prodotto da api che vivono in prossimità degli alberi di castagno
ed utilizzano i loro fiori in maniera praticamente esclusiva.
Produzione:
Il
miele di castagno si ottiene dai fiori delle piante di castagne che si
trovano allo stato selvatico sopratutto all'interno di numerose aree montane.
Questo miele si caratterizzano per avere una cristallizzazione particolarmente
lenta e, inoltre, può vantare una delle maggiori concentrazioni di sali
minerali.
Descrizione
organolettica:
Al
naso ha i profumi della camomilla essiccata sui quali prevalgono odori animali,
tannici e di china. Il palato rivela un sapore amarognolo, leggermente
astringente con note di legno, tabacco bagnato, carruba e fava di cacao.
Usi in cucina:
Nel
ripieno dei tortelli di zucca, per trattare il fegato grasso o alimenti
delicatamente affumicati.
Lievemente
intiepidito, eccelle per contrasto in una mousse di cachi. Ottimo se amalgamato
ad una freschissima ricotta montata.
Curiosità:
Sebbene d'origine floreale presenta parametri di composizione simili ai mieli di melata.
*: Generalmente cristallizza lentamente ed in presenza di nettare di rovo.
COLZA
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): COL L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M7 Y50 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): COL C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M6 Y30 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): COL P
·
Pollini di
accompagnamento:
Biancospino, Melo, Salice comune, Tarassaco.
Descrizione:
La
qualità e la quantità di nettare prodotto variano sensibilmente a
seconda del clima e della qualità del terreno; tuttavia, possiamo constatare
che le vecchie varietà di colza portavano alla produzione di un miele il cui
odore richiamava a quello del cavolo.
Produzione:
Le
varietà più “nuove”, invece, permettono di produrre un miele dal sapore più
neutro e gradito a molte persone. Non tutti sanno che il miele di colza, di
fatto, è uno dei più diffusi dall’altro lato delle Alpi: nei paesi del Nord
Europa e dell’Europa Centrale rappresenta un prodotto di uso comune,
un po’ come in Italia possiamo trovare ovunque il miele millefiori o di acacia.
Descrizione
organolettica:
Il
naso è prepotente con odori sulfurei di cavolo cotto e crosta di formaggio
vaccino stagionato.
L'assaggio
riserva gradevoli note dolci con un finale fresco, quasi mentolato dovuto alla
cristallizzazione molto fine.
Usi in cucina:
A
completamento di un aioli (salsa provenzale all’aglio), in una salsa a base di
yogurt acido o nell'impasto dei canederli al formaggio. Con erba cipollina, un
tocco di noce moscata per preparare un sorprendente ketchup per la tartara di
carne o su un wurstel grigliato.
Il
miele di colza risulta molto versatile in cucina, che ci da la possibilità di
preparare ottime creme dolci oppure di abbinarlo in piatti salati e portate
principali. Questa innata affinità con i sapori salati è dovuta al sapore, che
risulta particolarmente “vegetale” ed è in grado di sorprendere i palati più
difficili.
Grazie
al consistente contenuto di zuccheri semplici, il miele di colza risulta molto
digeribile dal nostro organismo, ed è in grado di dare una sferzata di energia
utile per affrontare una lunga giornata oppure prima dell’allenamento sportivo.
Depurazione
del fegato:
Alcuni studi dimostra che il nostro fegato trae utili effetti dal miele di
colza, godendo grazie a quest’ultimo di effetti depuranti e di eliminazione
delle tossine.
Curiosità:
È
uno dei mieli più diffusi in molti paesi europei, ma in Italia è ancora una
rarità.
il
miele di colza tende a cristallizzare in modo estremamente
veloce, alcune volte addirittura quando è ancora nel favo. Inoltre il grado di
umidità è elevato; la cristallizzazione avviene però in cristalli molto fini,
donandogli una consistenza più simile al cremoso.
CORIANDOLO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): CRI L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M42 Y100 K1
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): CRI C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M29 Y72 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): CRI P
·
Pollini di
accompagnamento:
Capraggine, Girasole, Meliloto, Betonica.
Descrizione:
Il miele
di coriandolo rappresenta un alimento di produzione indicativamente
recente in quanto la pianta del coriandolo ha origine nei territori dell’Europa
orientale e del Medio Oriente e viene da poco coltivata in Italia. Nonostante
ciò, la commercializzazione di questa tipologia di miele, sta
prendendo davvero piede nella nostra zona. Si tratta infatti di un alimento
molto richiesto e utilizzato in vari settori differenti come quello culinario e
in ambito curativo.
Produzione:
Il
miele di coriandolo rappresenta una novità nelle produzioni monoflora, in
quanto la pianta, originaria dell'Europa orientale e del Medio Oriente,
viene da poco coltivata in territori italiani per la produzione dei sementi
dell'omonima spezia. In Italia le maggiori produzioni uniflorali si ottengono
nelle regioni in cui è maggiore la superficie destinata a tale coltura: Marche,
Emilia Romagna, Abruzzo. Viene raccolto tra maggio e luglio, durante la fioritura.
Descrizione
organolettica:
Il
naso ha una forte personalità e ricorda il pain d'épices, il coriandolo e il
gomasio, ha una chiara nota affumicata e nel finale una punta fresca di buccia
di cedro. Il gusto è bilanciato tra il dolce ed il salato e chiude con un
agrumato rinfrescante e persistente.
Usi in cucina:
Ottimo
come dolcificante naturale, il miele di coriandolo non viene
utilizzato solamente per addolcire, tè, tisane e infusi ma il suo impiego in
ambito culinario è molto vario e colorato. Questo miele è davvero molto
apprezzato quando viene abbinato alla carne o a particolari formaggi
stagionati. Il suo maggiore utilizzo è presente in piatti contenenti manzo e il
pollo, i cui sapori si sposano davvero benissimo.
Unito
all'aceto e spezie in un chimichurri (salsa argentina a base di prezzemolo,
origano, aglio e peperoncino) per bagnare l'asado in cottura.
Con
del timo fresco tritato per addensare ed insaporire fondi di cottura di carni
rosse e selvaggina.
Il
suo utilizzo è ottimo in caso di problemi intestinali, per
combattere la costipazione ma anche per contrastare la comparsa di coliche,
meteorismo e gastrite.
Tra
i suoi benefici troviamo soprattutto:
·
Miglioramento
della circolazione sanguigna.
·
Alta
concentrazione di antiossidanti.
·
Funzione
antibiotica naturale.
·
Stimolazione
verso una buona la digestione e sollievo in caso di nausea.
·
Presenza
di elementi importanti come ferro, rame e manganese.
Curiosità:
Miele
uniflorale nato in seguito alla coltivazione della pianta per la produzione del
seme, utilizzato prevalentemente come spezia. Cristallizza in breve tempo e
assume un colore ambrato, arancione pallido con consistenza percepibile.
CORBEZZOLO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): COR L
·
Codice colore in quadricromia: C027 M75 Y100 K21
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): COR C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M38 Y78 K29
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): COR P
· Pollini di accompagnamento: Carrubo, Edera, Enula, Salsapariglia.
Descrizione:
Il
miele di corbezzolo si presenta di colore ambrato quando liquido,
mentre vira al nocciola/marrone con tonalità grigio/verdi quando
cristallizza. La cristallizzazione, un processo del tutto naturale che
interessa quasi tutti i tipi di miele, avviene piuttosto rapidamente e con cristalli
finissimi. La sua consistenza diventa morbida e cremosa. Il sapore è forse la
nota più caratteristica di questo miele. Sia aroma che odore sono
molto forti, intensi e pungenti. All’olfatto ricorda il profumo delle
foglie di edera, dei fondi di caffè, delle fave di cacao, del rabarbaro e della
genziana. Al palato, similmente, restituisce un sapore di foglia di tabacco
bagnata e di radici amare. L’aggettivo più utilizzato per descriverlo, però, è
sicuramente “amaro”. Questa sua peculiarità lo rende davvero un miele di
nicchia e riservato agli estimatori di questo gusto così particolare.
Produzione:
Nonostante
il corbezzolo sia piuttosto diffuso in Italia, la sua fioritura tardiva non
rende particolarmente facile la produzione di miele. Un miele uniflorale si può
ricavare solo dove l’attività delle api prosegue anche durante l’autunno. Solo
in Sardegna, e in alcune annate propizie anche in Toscana, si
verificano le condizioni necessarie per ottenere questo miele così pregiato.
Inoltre, una volta raccolto, può essere necessario un ulteriore intervento
dell’apicoltore per ridurre l’umidità del miele. Le api, infatti, potrebbero
non essere in grado di concentrarlo a sufficienza e sappiamo che un’elevata
umidità può dar luogo a fenomeni di fermentazione. A ciò si aggiungono
condizioni climatiche non spesso favorevoli, quali piogge persistenti o, al
contrario, periodi di siccità o caratterizzati da forti venti. Tutti questi
elementi fanno sì che questo miele venga venduto a un prezzo che può essere
anche 8 volte maggiore rispetto agli altri!
Descrizione
organolettica:
Note
di caffè tostato, minerali di terra, a cui seguono profumi di fava di cacao,
rabarbaro e genziana, nell'insieme uno spettro olfattivo complesso. Il sapore
si caratterizza per una leggera sensazione dolce che accompagna il susseguirsi
di gusti amari e vegetali come cicoria, foglia di tabacco bagnata, fava di cacao,
legno verde e radice amara, carciofi e cardi.
Usi in cucina:
In
abbinamento per affinità con topinambur, cardi. Non disdegna 'accompagnare il
caffè o un infuso che tenda all'amaro, regala seducenti sensazioni se giocato
con percentuali diverse di cioccolato fondente. Da gustare in purezza
direttamente al cucchiaio.
Il
miele di corbezzolo ha tantissime proprietà benefiche che lo rendono
un alimento preziosissimo. Come tutti i mieli di colore scuro, è ricchissimo
di antiossidanti, soprattutto polifenoli e flavonoidi. Il miele di
corbezzolo è, inoltre, un importante antinfiammatorio e, al pari di
altre tipologie di miele, è molto utile per contrastare tosse, mal di gola e
vari malanni di stagione. Molti gli riconoscono effetti benefici a favore delle
vie urinarie e proprietà astringenti e depurative.
Curiosità:
Il suo marker è l'acido omogentisico, assente in tutti gli altri mieli.
ERBA MEDICA
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): MED L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M16 Y77 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): MED C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M30 Y72 K11
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): MED P
·
Pollini di
accompagnamento:
Asparago, Cuscuta, Poligono centinodia, Carota selvatica.
Descrizione:
Il
miele di erba medica è un miele di media dolcezza, vellutato, neutro, con
note erbacee di piante officinali. E' tradizionale dell'Emilia Romagna e del
basso Veneto, perché solo in quei territori il clima caldo e umido favoriscono
le fioriture di erba medica.
Produzione:
La
produzione di questo miele è principalmente concentrata tra Lombardia, Veneto
ed Emilia - Romagna. Una pianta che fiorisce tra maggio e settembre è una
pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Fabaceae.
Descrizione
organolettica:
Ha
il profumo dell'erba appena tagliata e di fieno bagnato. Il gusto ha note di
media dolcezza che ricorda il latte cotto, il mosto d'uva, con la presenza di
una leggera acidità e tenui aromi vegetali.
Il miele
di Erba medica si presenta di color ambrato, solo dopo la cristallizzazione,
molto rapida, tende al beige-nocciola. Odore e aroma sono mediamente intesi e
persistenti. L'odore vegetale è leggermente pungente e ricorda quello della
cera d'api fusa e dell'erba bagnata. Mentre al palato, spesso ricorda il gusto
del latte cotto o del mosto d'uva.
Usi in cucina:
Nella
polenta a fine cottura, ma anche nel semolino. Nella gelatina per le carni
fredde o aggiunto a minestre di legumi, ortaggi o cereali a cottura ultimata. E
indicato per produrre torroni morbidi, come componente per preparare una crema
spalmabile con cacao e farina di nocciole e per dolcificare il vino brulè.
Tra
le sue proprietà terapeutiche troviamo proprietà anti-spasmodiche,
diuretiche, energetiche. Molto consigliata l'assunzione agli sportivi, subito
dopo l'allenamento.
Curiosità:
L'erba
medica ha un meccanismo d'impollinazione che prende a "schiaffi"
l'ape che si posa sul fiore.
EDERA
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): EDE L
·
Codice colore in quadricromia: C21 M66 Y100 K7
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): EDE C
·
Codice colore in quadricromia: C9 M15 Y34 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): EDE P
·
Pollini di
accompagnamento:
Asparago pungente, Astro, Fiordaliso stoppione, Salsapariqlia.
Descrizione:
Il
Miele di Edera è uno dei mieli più rari in Italia e al mondo, oltre che tra i
più particolari. E' un miele dal gusto delicato, dolce e floreale, fondente e
balsamico. L'aroma intenso di frutta dolce, fiori, marzapane, è delicato ma
persistente.
A causa della livello di glucosio cristallizza velocemente: il suo aspetto è
quello di una massa compatta di colore avorio con tonalità giallo paglierino.
Produzione:
L’edera
sta espandendosi anche per l’abbandono della pulizia biennale del sottobosco,
in cui si formavano fascine per la cottura della calce di pietra. Questa
pulizia aiutava il sottobosco a rigenerarsi, e le piante venivano liberate
anche dall’edera. I raccolti sempre più consistenti degli ultimi anni sono in
realtà problematici per l’apicoltore, perché sono tardivi e il miele è molto
umido all’origine e tende a cristallizzare quasi immediatamente, a volte
addirittura nei favi, rendendo difficile l’estrazione e la correzione
dell’umidità. E’ infatti un miele tipicamente a prevalenza di glucosio (80% )
rispetto al fruttosio (6%). Persino le api se ne riescono a servire come
nutrimento solo a prezzo di un impegnativo lavoro per riscioglierla.
La
fioritura quando avviene è tra il mese di settembre e il mese di ottobre.
Descrizione
organolettica:
Il
suo profumo si connota per le fragranze vegetali di radice, foglie di conifera,
liquirizia e di muffe nobili. Al palato è forte una sensazione iniziale di
fungo, la sua dolcezza è mitigata da ricordi erbacei ed un finale asciutto con
un richiamo alla cannella e alla resina fresca.
la
velocissima cristallizzazione forma una massa compatta di colore biancastro
tendente al griglio, con odore e sapore mediamente intensi, persistente in
bocca, molto dolce.
Usi in cucina:
A
fine cottura su una minestra di verdure. Per "bagnare" l'acciuga, nel
ripieno dei fiori di zucca fritti. Unito a noci e formaggio erborinato per un
raviolo di pasta fresca o per la preparazione di un pan pepato al posto dello
zucchero.
Il
Miele di Edera è particolarmente indicato per la prima colazione, oppure
abbinato a formaggi e preparazioni che sfruttano la compattezza del miele, per
abbinamenti con frutta secca come fichi e prugne.
Forte
potere dolcificante: Con il suo sapore delicato, uno degli utilizzi più
indicati per il miele di edera è quello di dolcificante per bevande calde e
tisane, donando al tè o alla bevanda un profumo particolare e gradevolissimo.
Ottimo
antisettico naturale: Il miele di edera è uno dei migliori prodotti naturali da
utilizzare come antisettico per le vie urinarie. In caso di infezioni alla
prostata o all’apparato escretore, l’alimentazione con alcuni cucchiai di edera
al giorno può essere il valido coadiuvante di un trattamento specifico.
Amico
del nostro intestino: Contro i disordini intestinali e digestivi, il miele di
edera è un ottimo alleato. Basta assumerne regolarmente qualche cucchiaiata, da
solo oppure in una tisana, come già descritto.
Curiosità:
In assoluto il più ricco di glucosio, principale artefice della rapida, fine cristallizzazione e della caratteristica struttura fondente.
ERICA
·
Colore miele liquido (codice
Mielicromia): ERI L
·
Codice colore in quadricromia: C22 M77 Y100 K28
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): ERI C
·
Codice colore in quadricromia: C28 M72 Y100 K20
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): ERI P
·
Pollini di
accompagnamento:
Biancospino. Citiso, Prugnolo.
Descrizione:
E'
caratterizzato da una notevole torbidità, acidità e velocità di degradazione,
ma ha caratteristiche organolettiche molto originali. Colore ambrato scuro con
riflessi rossastri quando è liquido, e marrone-arancio quando cristallizzato.
Odore e sapore sono mediamente intensi, persistente in bocca.
Produzione:
Chiamata
in molte parti d'Italia "scopo" è una specie dalla quale le api
ricavano un ottimo miele. Proviene dall’Erica arborea, arbusto cespuglioso che
raggiunge anche i 4-5 metri di altezza. Tipico della macchia mediterranea
sempreverde, molto diffuso nelle isole e sul versante tirrenico, si trova anche
in località alpine.Il miele di erica arborea si produce soprattutto in
Toscana, ma anche in Liguria, Umbria e Sardegna.
Descrizione
organolettica:
Impressioni
di cotto e caramello, polvere di caffè, camomilla, curcuma, zafferano e confettura
d'albicocca caratterizzano il suo profumo.
Ha
un palato generoso, molto complesso, in perfetto equilibrio fra aromi di mou.
tamarindo ed un finale ove prevalgono ricordi amari.
Usi in cucina:
Il
miglior accostamento è con le spezie dolci.
cannella
e noce moscata su tutte, ma anche ani- ce e peperoncino. Indicato anche per
chutney e insolite confetture, trova un perfetto abbinamento, servito
"crudo , con guanciale e cotechino. Ottimo con Puzzone di Moena Trentino,
provola caprini e fiore sardo. Vedi Abbinamento miele formaggio.
Curiosità:
Miele ricco di sostanze insolubili che lo fanno apparire torbido anche appena estratto dai favi.
EUCALIPTO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): EUC L
·
Codice colore in quadricromia: CO M30 Y72 K11
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): EUC C
·
Codice colore in quadricromia: C20 M32 Y58 KO
·
Colore del polline (codice Mielicromia):
EUC P
·
Pollini di
accompagnamento:
Cardo. Sulla, Menta poleggio, Verbasco.
Descrizione:
Il
miele di eucalipto ha una colorazione ambrata e una consistenza
piuttosto compatta e densa. Tende a cristallizzare rapidamente, nell’arco di
qualche mese, presentandosi in cristalli medi o fini. Una volta cristallizzato, il suo
colore vira al beige-grigiastro.
Produzione:
Le
produzioni più abbondanti vengono dalla maremma Toscana, dal Lazio e dalla
Sardegna. In Calabria, nel crotonese, si produce un miele uniflorale anche da
E. globulus, a settembre. Questo miele ha tendenzialmente un colore più scuro
ed un aroma più forte rispetto al miele estivo di E. camaldulensis.
Descrizione
organolettica:
Il
suo odore è quasi animale, di liquirizia. talvolta sensibilmente affumicato,
con note complesse di fungo porcino secco, dado da brodo, dulce de leche. E'
bilanciato tra dolce e salato.
a
tratti leggermente piccante, con il caratteristico finale umami.
Usi in cucina:
Le
sue caratteristiche lo rendono ideale per ogni piatto dove le erbe aromatiche
sono protagoniste. Le note salate invitano l'accostamento al pesce di mare
crudo. I formaggi d'elezione sono i caprini freschi, gorgonzola dolce e le
diverse forme del latte.
Curiosità:
E.
camaldulensis, il più comune in Italia, è ricchissimo di polline, possiamo
trovare fino a un milione di granuli pollinici per 10 grammi di miele.
Antiossidante e antinvecchiamento Il miele d'eucalipto è molto ricco di flavonoidi e per questo giova al benessere fisico riducendo i radicali liberi, responsabili dell'invecchiamento cellulare. Alcuni studi hanno dimostrato infatti che questo miele è tra i migliori antiossidanti e antinvecchiamento. Tra le altre cose, c'è da sottolineare che i mieli di eucalipto prodotti in Spagna, in Italia e in Grecia sono i più ricchi di flavonoidi e propoli che ne aumenta le proprietà antinvecchiamento. Contro cistite e disturbi intestinali È un grande aiuto anche per i disturbi delle vie urinarie come la terribile cistite e allevia i disturbi intestinali.
GIRASOLE
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): GIR L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M35 Y90 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): GIR C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M24 Y85 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): GIR P
Pollini di
accompagnamento:
Capraggine. Marruca, Trifoglio alessandrino, Carota selvatica.
Descrizione:
Il miele
di Girasole si presenta di colore giallo vivace, cristallizza in
modo rapido e in genere, in modo uniforme e cremoso. In bocca risulta aromatico
con una sensazione di fresco. L'odore ricorda quello della paglia e
della cera. Non è molto dolce e ha un'acidità media, l'amaro non si percepisce.
Produzione:
Proviene
da Helianthus annuus, coltivata per la produzione del seme oleaginoso. La
coltura è diffusa in tutta Italia, variabile di anno in anno; dal punto di
vista apistico assume una certa importanza solo nell’Italia centrale.
Descrizione organolettica:
Ha
delicati profumi di polline, fieno appena tagliato, ananas e frutto della
passione. Il sapore è fruttato ed intenso con chiare note acide ed aromi di
albicocche mature ed un retrogusto di anice stellato.
Usi in cucina:
Emulsionato
con olio extra vergine, del pepe nero macinato e pochi arani di sale rosso per
arricchire il gusto di un onsen tamago(uova cotte nelle acque termali). Nella
preparazione di pastelle dolci o salate versato a filo direttamente sui fritti,
splendido aggiunto a fine cottura agli ortaggi lavorati con spezie delicate e in
combinazione allo yogurt greco. Formaggi da abbinare Taleggio, asiago,
pecorino.
Curiosità:
Il suo polline è ricoperto da piccole gocce di olio giallo alle quali si deve il brillante colore del miele. Antinevralgico, febbrifugo, consigliato contro il colesterolo. Calcifica le ossa.
MELATA D’ABETE
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): ABE L
·
Codice colore in quadricromia: C43 M73 Y78 K52
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): ABE* C
·
Codice colore in quadricromia: C10 M49 Y100 K35
Pollini di
accompagnamento:
Campanula, Castagno, Sferracavallo, Rododendro.
Descrizione:
Rispetto
ai mieli di nettare, quello di melata di abete è più denso, di colore più
scuro talvolta verdastro, il sapore particolare di resina e balsamico,
leggermente aspro molto ricco di sali minerali e di norma cristallizza
lentamente. E' un miele pregiato e molto ricercato.
Produzione:
Proviene
da piante di abete bianco (Abies alba) e di abete rosso (Picea excelsa).
Prodotto nell'arco alpino e nell'Appennino tosco-romagnolo, è un dei più
conosciuti ed apprezzati.
Descrizione organolettica:
Immediato
al naso l'odore di resina d'abete, caramella d'oro, bucce d'agrumi candite e
rari sentori affumicati. Al palato è di media dolcezza con note evidenti di
malto e caramello. Ha un chiaro richiamo a sensazioni animali e all'orzo
tostato.
Usi in cucina:
Servito
su lardo e salumi a pasta arassa. Sciolto nel succo di limone per la macedonia
di piccoli frutti o emulsionato con olio extravergine per laccare il petto
d'anatra. Apprezzabile piacere nell'essenzialità di una fetta di pane nero e
burro di malga. Formaggi da abbinare Fontina valdostana o formai de mut.
Curiosità:
Ha
caratteristici riflessi verde petrolio. Contiene tracce di alghe verdi e funghi
microscopici che vivono sulle piante d'origine. Tra le varie tipologie di
miele, è quello con il maggior numero di sali minerali e
oligoelementi: calcio, magnesio, manganese, sodio, potassio, rame, cromo e
ferro. Per 100g di miele di melata, abbiamo circa 320 kcal. Il miele di melata
è un grande alleato del nostro cervello e rafforza memoria e
concentrazione. Apporta anche numerosi benefici per il nostro intestino grazie
alla presenza di numerosi batteri probiotici.
*: Cristallizza molto lentamente ed in presenza di melata di larice (manna).
MELATA DI BOSCO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): BOS L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M74 Y100 K72
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): BOS* C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M48 Y96 K44
·
Pollini di
accompagnamento:
Ginestrino, Salcerella, Rovo, Verbena.
Descrizione:
La Melata
di Bosco si presenta di colore ambrato scuro, talvolta quasi
pece e viene presentato quasi ovunque allo stato liquido. Il profumo è intenso,
vegetale, fruttato, di marmellata troppo cotta, di pomodori
verdi, confettura di fichi.
Produzione:
La
produzione della melata si ha da fine luglio fino ai primi di settembre.
caratteristiche organolettiche: resta liquido a lungo, ma può cristallizzare,
asciutta, vischiosa, filante, di colore ambra scuro fino a quasi nero quando è
liquida, assume un colore marrone se cristallizza. Le api, una volta raccolta
questa preziosa sostanza zuccherina, la introducono nell’alveare e la
trasformano in miele. Nasce così il miele di melata, conosciuto anche con il
nome di miele di bosco, che presenta alcune caratteristiche che lo
differenziano dal comune miele di nettare.
Descrizione
organolettica:
L'odore
è forte e penetrante di vino santo, composta d'albicocca, fico maturo, spezie
nere, con un finale di liquirizia. Il gusto è marcato nei toni di carruba,
rabarbaro e confettura di pomodori verdi con un retrogusto di zucchero di canna
cotto.
Usi in cucina:
Ideale
in preparazioni dolci o salate dove vi sia- no presenti spezie scure e nelle
cotture prolungate di carne o pesci di lago. Poche gocce sulle carote lesse
saltate in padella con il cumino o a colazione unito a yogurt bianco e frutta
secca.
Curiosità:
In
assoluto il più ricco di sali minerali. fino all'1.5%, con prevalenza di
potassio. Il miele di melata è ricco di proprietà benefiche ed è per questo
motivo che è un alimento molto prezioso per la nostra alimentazione. In
particolare, ha una forte azione antisettica e antibatterica.
È
particolarmente consigliato per alleviare raffreddori, mal di gola, tosse e, in
generale, le malattie che coinvolgono l’apparato respiratorio.
È un’ottima fonte di energia per gli sportivi e può essere utilizzato per integrare una carenza di sali minerali e oligominerali.
*: Generalmente cristallizza lentamente ed in presenza di nettare di girasole e solidago.
MELO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): MEL L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M16 Y77 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): MEL C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M30 Y72 K11
·
Colore del polline (codice Mielicromia):
MEL P
·
Pollini di
accompagnamento:
Acero, Erica erbacea, Salici, Tarassaco.
Descrizione:
Si
tratta di un prodotto estremamente di nicchia e poco diffuso,
per via delle grandi difficoltà che si pongono nella sua produzione: risulta
impossibile da trovare nei supermercati ma anche presso i piccoli apicoltori,
per cui diventa quasi obbligatorio recarsi nelle zone di produzione oppure su
un negozio online affidabile. Il miele di melo è infatti un
prodotto uniflorale molto raro, dato che la pianta del melo è una
delle primissime a fiorire all’inizio della primavera.
Produzione:
La
produzione della melata si ha da fine luglio fino ai primi di settembre.
caratteristiche organolettiche: resta liquido a lungo, ma può cristallizzare,
asciutta, vischiosa, filante, di colore ambra scuro fino a quasi nero quando è
liquida, assume un colore marrone se cristallizza. Il Trentino Alto
Adige è molto rinomato per questa varietà di miele, contemporaneamente, una
significativa produzione di miele di melo la possiamo rintracciare nei vasti
meleti del Vermont, negli Stati Uniti.
Descrizione
organolettica:
All'olfatto
la prima nota è il sidro di mela a cui seguono sentori di linfa d'erba, muschio
e re- netta cotta al forno. La trama qustativa incredibilmente gentile, diversa
dal profumo, dispiega un gusto di fiori e vegetali, seguito da sensazioni più
definite di cardo e carciofo lesso.
Usi in cucina:
Per
la concia di carni di maiale arrosto o per condire un'insalata di erbe di campo
primaverili.
Unito
al cren, senape dolce, sesamo ed una crema d'uovo sodo per accompagnare gli
asparagi.
In
abbinamento a carni e composte di frutta cotta o mostarde di mela cotogna.
Curiosità:
Sebbene
le fioriture siano molto diffuse lungo tutto il paese il miele di melo è una
vera rarità.
Azione
diuretica e disintossicante: Il miele di melo ha interessanti proprietà
diuretiche, utilizzabili per stimolare l’eliminazione dei rifiuti dal nostro
organismo. Si ritiene che possa influire beneficamente anche sull’attività
renale.
Contro
la cefalea e dolori di testa: Secondo alcuni sostenitori della medicina
naturale, possiamo usare il miele di melo per combattere la cefalea; si tratta
di un prodotto sano e genuino, per cui possiamo sempre provare a testarne gli
effetti senza paura. Il miele di melo è utilizzato anche in alcune regioni
della Cina a questo scopo. La medicina tradizionale cinese è una medicina
“antica” in contrasto con la medicina tradizionale ma secondo molti “adepti”
più efficiente di quest’ultima.
Miele
contro il colesterolo: Molto spesso il miele di melo viene venduto non come
miele uniflorale, ma miscelato a quello di
tarassaco (miele di tarassaco e melo). Pare che questo tipo di
miele possa aiutare i soggetti che soffrono di ipercolesterolemia a mantenere
il colesterolo a livelli accettabili. Attualmente, non si
conoscono esattamente quali fattori entrino in gioco nell’abbassamento
del colesterolo
cattivo LDL.
Ricco
di antiossidanti, vitamine e minerali: Il miele di melo è ricco di
preziosi antiossidanti capaci di contrastare i temuti radicali liberi nel
nostro corpo. Non meno importante la presenza di una “miriade” di vitamine e
minerali che ne completano la sua azione positiva all’interno del nostro
organismo.
Ottimo
ricostituente: Il miele di melo è utile per le persone debilitate che hanno
subito o che stanno combattendo un’ influenza. In organismi che hanno
combattuto una malattia è capace di “ridare” carica all’intero corpo grazie
anche ai suoi preziosi zuccheri. Energia pronta per i nostri “muscoli” capace
di farci stare bene ed in forma.
MILLEFIORI
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): --- L
·
Codice colore in quadricromia:
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): --- C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M4 Y11 K5
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): --- P
·
Pollini di
accompagnamento
Descrizione:
Miele
millefiori chiaro : esso è più chiaro e trasparente, dal sapore più
delicato, dolce e meno intenso. Tende a cristallizzare dopo alcuni mesi dal
raccolto ed è prodotto nel periodo primaverile. Miele millefiori scuro : scuro
o ambrato, presenta un sapore più deciso, con un retrogusto più o meno
amarognolo.
Produzione:
Il
miele millefiori non ha un unico luogo di produzione, ma può essere
prodotto sia in montagna che in collina e in pianura. Per questo motivo, in
base alla zona di raccolta, esso può presentare delle unicità a livello di
sapore e profumo, ma anche di proprietà.
Descrizione
organolettica:
Archetipi
della complessità e pluralità dei mieli i Millefiori sono figli delle infinite
combinazioni di nettari i cui colori, profumi ed aromi fotografano come
istantanee gli ambienti d'origine.
Biondi,
ambrati, con riflessi verdi, ramati, rossi ed ancora fruttati, floreali,
mentolati, tannici, caramellati, vanigliati, amari, di sottobosco, balsamici,
astringenti, salati, fenolici, maltati, vegetali, di liquirizia, liquidi o cremosi.
Il nome millefiori è spesso accompagnato da denominazioni territoriali.
Usi in cucina:
Il
miele millefiori, con il suo sapore dolce e sorprendente per le sue tante note
diverse, si può usare in modi svariati in cucina: provane un cucchiaino
nel caffè o latte, sulle fette biscottate, ma anche nello yogurt
naturale. Si può usare anche sul gelato, nelle macedonie e per preparare
biscotti e torte.
Curiosità:
Secondo alcuni studi, il miele millefiori potrebbe essere utile anche per contrastare le allergie stagionali. Assumendolo a piccole dosi, si riscontra un miglioramento delle reazioni dell'organismo. Nutre pelle e capelli: è ottimo per preparare impacchi e maschere naturali per migliorare aspetto e tonicità della cute.
RODODENDRO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): ROD L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M10 Y50 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): ROD C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M4 Y11 K5
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): ROD P
·
Pollini di
accompagnamento:
Nontiscordardime, Lupinella, Lampone, Borracina.
Descrizione:
Il
miele di rododendro ha un colore molto chiaro, che va dall’incolore al
giallo paglierino quando è allo stato liquido. Più è puro più tende a una
cristallizzazione veloce, che lo porta ad assumere un colore biancastro o
beige. Non presenta un odore particolarmente forte, anzi, viene dai più
descritto come debole o etereo. Il sapore rispecchia queste
caratteristiche essendo dolce, delicato e poco persistente. Tuttavia,
trovare un miele di rododendro puro è particolarmente difficile. Molto spesso
si trova mischiato ad altre specie vegetali che ne modificano l’aroma. Tra i
più comuni, si ricorda che la presenza di lampone rende il sapore
più fruttato, mentre il timo più pungente.
Produzione:
Il
miele di Rododendro viene prodotto in Italia in tutte le regioni dell’arco
alpino: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige e in minor
misura Friuli-Venezia Giulia. A causa delle instabili condizioni
meteorologiche, la produzione è, di anno in anno, molto irregolare e
sicuramente il rododendro può definirsi un prodotto di nicchia. Molto spesso la
produzione non è sufficiente a soddisfare la richiesta. Esso viene sicuramente
molto apprezzato per le caratteristiche organolettiche, ma anche in quanto
raccolto in zone incontaminate di alta montagna.
Descrizione
organolettica:
Etereo
al naso con sentori di fiori bianchi e neve; note di erbe alpine e buccia
d'anguria; talvolta si riconosce la presenza del timo serpillo. Dolce, intenso,
rotondo, con un finale di cera vergine.
Usi in cucina:
Per
ben dosati contrasti gastronomici come dolce-amaro o dolce-salato. Per glassare
o candire frutti acidi. A fine cottura, Per mantecare assieme al burro risotti
di verdure o formaggi. Per marinature di pesci d'acqua dolce. Sciolto in acqua,
poi ghiacciata e grattugiata, per un'eterea granita.
Curiosità:
Il miele di R. ponticum è noto fin dall'antichità come "miele della pazzia".
ROSMARINO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): ROS L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M18 Y65 K6
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): ROS C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M3 Y20 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): ROS P
· Pollini di accompagnamento: Borragine, Ginestrino, Mandorlo, Alaterno.
Descrizione:
Dal
colore giallo chiaro, tende al bianco quando si cristallizza dopo pochi mesi
dalla raccolta. Tendenzialmente è molto denso, quasi solido. Il suo aroma è
poco pronunciato, si scorgono sentori floreali e di erbe aromatiche.
Produzione:
A
differenza che in Francia Meridionale, Spagna e Nord Africa, è difficile in
Italia ottenere una produzione consistente e costante, le produzioni maggiori
vengono da Puglia, Sardegna, Isola d’Elba e Egadi.
La
fioritura va da gennaio/febbraio a ottobre, a seconda delle zone, il periodo
più intenso è a inizi primavera, ma come per molte fioriture precoci è
difficile che gli alveari abbiano già, in quel momento della stagione, un
numero d’api sufficiente a raccogliere abbastanza miele anche per l’apicoltore.
Descrizione
organolettica:
Il
suo profumo ha sentori di buccia di uva bianca dopo la spremitura, ricordi di
fiori di ciliegio e albicocco, con una leggera nota marina sul finale. Il
palato è elegante, ben proporzionato fra dolcezza, note di fiori, cera d'api ed
un finale di mandorle sbucciate.
Usi in cucina:
Come componente dolce del salmoriglio, in preparazioni di selvaggina da piuma, carni bianche cotte al forno. Spennellato con parsimonia su una costata, è indicato per marinature prolungate di carni rosse.
Curiosità:
Era un miele di rosmarino anche il famoso Miele di Narbona, molto apprezzato dagli antichi romani.
SANTOREGGIA
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): SAN L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M16 Y77 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): SAN C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M30 Y72 K11
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): SAN P
·
Pollini di
accompagnamento:
Fiordaliso giallo, Calcatreppola, Perlina, Stregonia siciliana
Descrizione:
Di colore
ambra chiaro è un miele che vira al giallo-verde quando è liquido e
al grigio-verde se cristallizzato. Dopo la raccolta tende a cristallizzare
rapidamente, formando cristalli a trama molto fine che conferisce al prodotto
una consistenza morbida e piacevole in bocca. Odore e aroma di media
intensità.
Produzione:
La
fioritura di Satureja avviene da luglio a settembre e il miele
ottenuto ha un particolare colore giallo-verde in stato liquido e grigio-verde
quando cristallizza. Sono rimasti pochi gli apicoltori che producono il miele
di Santoreggia e per questo viene tutelato dal presidio Slow Food. Mantenere la
produzione di questo e altri mieli caratteristici del Parco valorizza la tutela
della biodiversità agricola e montana di queste aree.
Descrizione
organolettica:
Dal
caratteristico odore di medicinale, profuma di Coccoina® e aroma di mandorla.
La bocca è molto coinvolgente, spiazza nel finale per il gusto di colla che
richiama in maniera conse-guente gli aromi percepiti al naso; nel complesso
davvero un miele di grande carattere.
Usi in cucina:
Per
accompagnare risotti di melanzane e legumi dolci. Per preparare salse da
utilizzare su carni di cacciagione. Aggiunto per profumare l'acqua nelle
cotture a vapore di zucchine, patate, cavo- li e come ingrediente
"segreto" per la bagna cauda.
Curiosità:
In Abruzzo lo chiamano "miele di timo": occhio a non fare confusione!
SULLA
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): SUL L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M5 Y31 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): SUL C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M3 Y20 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): SUL P
· Pollini di accompagnamento: Agrumi, Trifoglino, Robinia, Veccia.
Descrizione:
Ha
un sapore molto delicato, gusto dolce (senza retrogusto amaro) e gradevole
aroma di erbe di campo; per la vicinanza agli agrumeti in fiore, le api che
producono il miele di Sulla possono dare origine ad un prodotto impuro ma
estremamente caratteristico.
Produzione:
Il
miele di sulla è una produzione tipicamente italiana (l'unica altra
produzione monofloreale conosciuta è del Nord Africa), e proviene soprattutto
dalle zone in cui si è mantenuta la coltura (Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia
e in minor misura Toscana).
Descrizione
organolettica:
Il naso è molto tenue e leggermente floreale, con note vegetali, di paglia o erba secca. Al palato ha una dolcezza delicata e non persistente, con leggeri aromi di legumi verdi, di fieno ed un ricordo di mallo di noce fresca.
Usi in cucina:
A base neutra, è a proprio agio tra il sapido, l'acido e l'amaro. In virtù della spontanea pro- pensione alla fermentazione dà il meglio di sè come pronto nutrimento per i lieviti della panificazione, rende il pane più morbido, durevole, fragrante e brunito.
Curiosità:
Nel mondo del miele, la presenza del polline di sulla viene considerata un marcatore di origine geografica italiana.
TARASSACO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): TAR L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M17 Y80 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): TAR C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M7 Y66 K0
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): TAR P
· Pollini di accompagnamento: Colza, Melo, Ciliegio selvatico, Salicone.
Descrizione:
E'
il primo miele primaverile: la pianta dai mille appellativi è conosciuta in
Piemonte come "virasùl" o "cicoria" è consumata tradizionalmente
in insalata ed è specie tipica dei prati stabili invecchiati con cotica erbosa
inacidita.
E' di colore giallo intenso se in purezza, più virato sul color crema o beige o
rosato quando in miscela con salice, crocifere, melo o ciliegio. Si presenta
sempre cristallizzato ed è esemplare la presenza di cristalli finissimi e
rapidamente solubili. Se il miele è miscelato in fase di cristallizzazione, può
assumere una piacevolissima consistenza cremosa che si mantiene a lungo senza
difetti. Se lasciato cristallizzare naturalmente può presentare difetti visivi
quali macchie bianche in superficie e sulle pareti del vaso e lieve presenza di
schiuma, che non influiscono sulla qualità del prodotto.
Produzione:
Il miele
di tarassaco si produce allo stato uniflorale soprattutto nelle zone
collinari e di bassa montagna che circondano la pianura padana, sia
alpine che appenniniche (Friuli, Trentino, Veneto, Lombardia, Piemonte ed
Emilia). Costituisce una produzione non abbondante ma localmente
importante.
Descrizione
organolettica:
Al
naso è pungente di zolfo, ammoniaca, aceto, note di fieno bagnato, radice
aromatica e crosta di formaggio. Il palato è di media dolcezza, vanigliato e
con il deciso sentore d'infuso di camomilla.
Usi in cucina:
Ottimo
con foglie amare da cottura come indivia e scarola, nella pasta all'uovo delle
tagliatelle e per laccare carni di maiale, al forno o sulle braci, per una
concia cruda a base d'olio, limone ed erbe aromatiche spontanee. Nella sausa
d'avie per il gran bollito piemontese.
Curiosità:
Dottor Jekyll e Mister Hyde; doppia personalità nella straordinaria dicotomia tra sensazioni olfattive e gustative.
TIGLIO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): TIG L
·
Codice colore in quadricromia: C0 M16 Y77 K0
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): TIG C
·
Codice colore in quadricromia: C0 M30 Y72 K11
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): TIG P
·
Pollini di
accompagnamento:
Albero del paradiso, Castagno, Ligustro, Acacia.
Descrizione:
il
miele di tiglio cristallizza in ritardo formando per lo più cristalli
grossi e irregolari. Il colore va da ambra chiaro a ambra, con riflessi
giallo-verdi nei mieli più puri, quando è liquido; quando è cristallizzato da
avorio a beige. All'odore è di intensità media-forte.
Produzione:
Il
miele deriva soprattutto dalle due specie spontanee Tilia cordata e Tiila
platyphyllos diffuse nelle aree pedemontane e lungo i fiumi, e da altre specie
ornamentali coltivate in giardini, parchi e viali.
Descrizione organolettica:
Il
bouquet è deciso, chimico, quasi medicinale netto il richiamo all'aroma del
fiore, a cui segue profumo d'incenso e resina. In bocca è rinfrescante, di
mentolo, salvia e lime, con forte persistenza aromatica bilanciata nel finale
tra agrumato ed amaro.
Usi in cucina:
Da
abbinare a tutti i cibi cucinati con la salvia, basilico e lemon grass.
Provatelo nella preparazione dell'impasto di salumi freschi o nella ricotta dei
cannoli. Sciolto per aromatizzare l'acqua di cottura di una pasta di grano duro
o di farro. Usato come ripieno per praline di cioccolato extra fondente. E' un
miele molto caratteristico, con un unico picco aromatico, intenso e marcato. Il
miele di tiglio in purezza non si presta al consumo al cucchiaio perché può
essere facilmente stucchevole, ma la sua caratteristica di freschezza ne fa il
prodotto ideale per addolcire una tisana, un tè, una camomilla, una bevanda
calda dove il sapore mentolato può aggiungere aromi e fragranze in più.
Curiosità:
Il miele di tiglio deve il suo profumo alla complessità di 100 sostanze aromatiche volatili diverse.
TIMO
·
Colore miele
liquido
(codice Mielicromia): TIM L
·
Codice colore in quadricromia: CO M69 Y100 K4
·
Colore miele
cristallizzato
(codice Mielicromia): TIM C
·
Codice colore in quadricromia: CO M30 Y72 K11
·
Colore del polline (codice
Mielicromia): TIM P
· Pollini di accompagnamento: Eucalipto, Ononide bacaja, Sommacco siciliano, Stregonia comune.
Descrizione:
Questo
particolare tipo di miele viene prodotto dalle api che si nutrono direttamente
con il nettare dei fiori della pianta del timo o con la sua melata, cioè un
derivato diretto della linfa della pianta. Proprio per questo motivo il miele
assumerà dei profumi e degli aromi molto vicini al timo.
Produzione:
Le
produzioni principali di questo miele in Italia vengono dai Monti Iblei, in
Sicilia, e si tratta di thymus capitatus. Fiorisce in maggio-giugno. Il timo
serpillo fiorisce invece da maggio a settembre a seconda dell’altezza. Spesso
conferisce una nota pungente ai mieli chiari di alta montagna.
Descrizione
organolettica:
Profumi
intensi di fiori di magnolia, con sentori di bieta, uva passa dolce, erbe
aromatiche, pasta di zucca gialla al forno. Al palato è salato, a tratti
acidulo, con note di dattero e pepe ed un peculiare sapore di legno e grafite.
Nei
ristretti di carne o pesce, assieme all'olio per mantecare i risotti di mare.
In emulsione a crudo e per lucidare tutte le carni. Leggermente intiepidito per
"glassare" la pignoccata palermitana. Come quarnitura della coppa
gelato con macedonia di frutta.
Per
gli antichi greci il miele che si produceva sul monte Imetto e negli Iblei era
il migliore del mondo.
Usi in cucina:
Questo
tipo di miele si presta benissimo a diversi tipi di preparazione, in particolar
modo può essere utilizzato per condire e rendere più gustosa un’insalata. Per
preparare una diversa e ricca insalata, vi occorreranno pochi e semplici.
Ponete in un’insalatiera un cespo di radicchio rosso tagliato in maniera
grossolana. Dopo di che unitevi alcuni gherigli di noci tostate, nocciole
tostate tagliate a metà e una manciata di uvetta precedentemente sciacquata e
strizzata. Impreziosite con scaglie di Parmigiano Reggiano e condite con sale,
pepe e un’emulsione di olio extravergine d’oliva, abbondante miele di Timo e un
pochino di succo di limone. Una semplice insalata ricca di contrasti e
sapori! Curiosità:
Il
sentore balsamico del Miele di Timo possiede proprietà in grado di curare
alcune infiammazioni delle vie respiratorie. Inoltre aiuta e facilita la
fuoriuscita dei muchi ed è un ottimo rimedio per la tosse e il mal di gola.
MIELI IN CUCINA, IL MIGLIOR USO
1.
ABETE: Sulle fette
biscottate, con pane nero e burro salato.
2.
ARANCIO: Con olio extra
vergine e limone per insalate e pinzimonio.
3.
BOSCO: Dolcifica latte e
caffè, aromatizza il vin Brulè.
4.
CARDO: Per salsa tonnata,
bagnetto verde e maionese.
5.
CASTAGNO: Con ricotta,
formaggi a croste fiorite o lavate, parmigiano reggiano.
6.
CILIEGIO: Esalta robiole,
formaggi stagionati dolci, tome d’alpeggio.
7.
CORBEZZOLO: In accompagnamento
a tutti i vegetali, radici amare, carciofi e cardi.
8.
CORIANDOLO: Per ricette a base
di uova e nella pastella dei fritti.
9.
ERBA MEDICA: Nella preparazione
di gelatina, caramelle e torrone artigianale.
10.
ERICA: Per salumi freschi
e speziati, porchetta e cotechino.
11.
EUCALIPTO: Negli sformati di
verdure, per mantecare risotti.
12.
FIORI DELLE ALPI: Nello yogurt
bianco, con macedonie e smoothies (bevanda a base di frutta o vedura che ha la
caratteristica di essere cremosa, spumosa e soprattutto freddissima).
13.
GIRASOLE: Nelle zuppe e nei
passati di verdura, nel brodo.
14.
INDACO BASTARDO: Salsa di frutta con
lamponi, fragole o mirtilli, nella sangria.
15.
LAVANDA: Per preparazioni in
agrodolce, sott’aceti e giardiniere.
16.
LIMONE: Per creme
pasticcere o nell’impasto della frolla.
17.
MARRUCA: Come condimento del
soffritto, per candire cipolle e porri.
18.
MELO: Nella salamoia di
volatili, cacciagione e piumati.
19.
MILLEFIORI: Guarnisce torte e
gelati, a filo sulla panna cotta.
20.
RODODENDRO: In vinaigrette e
salmorigli (salsa tradizionale Siciliana e Calabrese per condire carne e
pesce). Per marinare carne di manzo e pesce.
21.
ROSMARINO: Per la concia del
BBQ, con pepe, aceto ed olio extra vergine.
22.
SULLA: Nella pasta del
lievito madre e nei prodotti da forno.
23.
TARASSACO: Emulsionato con
aceto condisce arrosti e carni allo spiedo.
24. TIGLIO: Per tutti e thè, le tisane, gli infusi e decotti di fiori.
PIANTE
Robinia
pseudoacacia (Fabaceae)
Originario dei monti Apalaches, l'albero
può raggiungere un'altezza di 20 m. Ha una chioma folta con foglie composte da
foglioli, variabili in numero da 11 a 21. I fiori bianchi si trasformano in
baccelli
Pur essendo la pianta tossica, i fiori sono
com-mestibili.
0-1000 m
Citrus
spp.(Rutaceae)
Albero di medie dimensioni con chioma
arrotondata e rami regolari. I fiori appaiono nell'ascella fogliare, solitari o
in gruppi. Predilige terreni silicei.
La zagara è il fiore degli agrumi.
L'etimologia della parola deriva dai termini arabi zahara, splendere,
sfavillare di bianco e zahr, fiore
0-600 m
Galactites
tomentosa (Asteraceae)
Pianta spinosa bienne, di 20-100 cm di
altezza, tipica del bacino Mediterraneo. Presenta fiori rosa, lilla o bianchi.
Prospera nei terreni sabbio-
SI, rocciosi o incolti.
Con il nome di cardo si indicano molte
specie diverse, simili per aspetto. Uno di loro. l'Onopordum acanthium, è il
simbolo della Scozia.
0-1300 m
Daucus carota
(Apiaceae)
È una pianta biennale che sviluppa una
grossa radice principale, dove immagazzina grandi quantità di zuccheri.
Preferisce suoli sassosi ed aridi. La carota selvatica è un'infestante molto
comune.
Dal suo frutto si ottiene un olio
essenziale impiegato in cosmesi.
0-1400 m
Ceratonia siliqua
(Fabaceae)
Albero di 5-15 m d'altezza. È una pianta
dioica, esistono infatti individui maschio e femmina.
E caratteristico delle zone marittime
Medi-terranee.
Nei tempi antichi i semi sono stati
utilizzati per pesare demme e pietre preziose, dando così origine alla parola
Karato (Kt), unità di misura in gemmologia equivalente a 0,2 g.
0-600 m
Castanea sativa
(Fagaceae)
Albero diffuso in ambienti collinari e
mon-tani, presenta una chioma ampia, può raggiungere l'altezza di 20/30 m.
Predilige i suoli fre-
schi, profondi e ricchi di materia
organica.
Pur essendo una specie ad impollinazione
prevalentemente anemofila, le api raccolgono grandi quantità di polline e
nettare dai suoi fiori.
0-1200 m
Brassica napus
(Brassicaceae)
Pianta annuale che cresce da 0,3 a 1 m di
al-tezza, con fiori gialli o bianchi. E coltivata come oleaginosa. Nell'ultimo
decennio la sua diffusione è aumentata a causa dell'impiego nella produzione di
biocarburanti. Ha una fioritura scaglionata che dura oltre 40 giorni.
Il primo steroide con attività ormonale
vegetale, isolato da una fonte naturale, è stato il brassinolido nel 1979 dalla
Brassica napus.
0-1000 m
Coriandrum sativum
(Apiaceae)
Erba annuale con caratteristici steli
dritti, foglie composte, fiori bianchi e semi aromatici. Non sopravvive in
terreni saturi d'acqua.
Il nome coriandolo deriva dal latino
Coriandrum, che significa cimice, in riferimento allo sgradevole odore e forma
dei suoi frutti.
Il coriandolo è una specie
erbacea officinale che esteticamente ricorda quasi il prezzemolo. l’aspetto
della pianta è caratterizzato da foglie verdi e piccoli fiori bianchi che
crescono a struttura di ombrello. I fiori del coriandolo sono
molto apprezzati dalle nostre amate api. La rarità del miele di
coriandolo però dipende dal fatto che il nettare di questa pianta è influenzato
in modo incisivo dalle condizioni meteorologiche e di solito la pianta lo
produce a intervalli di tempo, anche ogni 5 o 6 anni. Trovare disponibilità
di nettare di coriandolo è dunque un’impresa molto ardua per
le api, per questo motivo, produzioni di questo sono davvero molto richieste e
apprezzate.
0 m
Arbutus
unedo(Fabaceae)
Il corbezzolo (Arbutus unedo L.,
1753), che viene chiamato anche albatro o, poeticamente, arbuto, è un albero da
frutto sempreverde appartenente alla famiglia delle Ericaceae e al genere
Arbutus. È diffuso nei paesi del Mediterraneo occidentale e sulle coste
meridionali dell'Irlanda.
È una pianta sempreverde che si
presenta come un cespuglio o un piccolo albero. Il tronco presenta una
corteccia rossastra e screpolata ed una chioma fitta e rotondeggiante. Può
crescere fino a raggiungere i 10 metri di altezza. Presenta dei fiori
bianco-giallastri a grappolo che sbocciano in tardo autunno, nei mesi di
ottobre e novembre. I frutti, che maturano l’anno successivo rispetto alle
fioritura da cui si sviluppano, sono delle bacche di circa 2 centimetri di
diametro. Maturando nei mesi tra ottobre e dicembre, spesso convivono sulla
pianta con i nuovi fiori. La presenza delle foglie sempre verdi, dei fiori
bianchi e dei frutti rossi ha reso il corbezzolo un simbolo patrio del nostro
stato.
La leggenda vuole che dal sangue del
gigante Gerione, sconfitto da Ercole nella sua decima fatica, sia nato il
corbezzolo.
0-800 m
Medicago sativa
(Fabaceae)
L'erba medica è una pianta presente in
tutta la penisola, ma solo con un clima caldo e umido garantisce una produzione
di nettare tale da consentire una produzione monoflora. La produzione di questo
miele è principalmente concentrata tra Lombardia, Veneto ed Emilia - Romagna.
Una pianta che fiorisce tra maggio e settembre è una pianta erbacea
appartenente alla famiglia delle Fabaceae. Pianta foraggera
perenne che può raggiungere un metro di altezza. Le sue radici si sviluppano in
profondità, rendendola particolarmente resistente alla siccità.
Il suo nome non è legato alla medicina. ma
all'antica Persia: introdotta in Grecia durante la prima Guerra Medica, intorno
al 490 a.C.
0-1200 m
Hedera helix
(Araliaceae)
Pianta lianiforme perenne, rampicante con
piccoli fiori verdi raggruppati in un'ombrella globulare semplice che si inchina
verso terra e formano un corimbo. Preferisce i suoli freschi.
diffusa soprattutto allo stato spontaneo,
si sviluppa abbarbicandosi ai muri, alle rocce, ai tronchi, oppure strisciando
per terra, sempre preferendo le località ombrose, ed è anche coltivata a scopo
ornamentale. Solo i rami che si innalzano verso la luce, ancorandosi ad una
pianta o ad un muro, diventano fertili e producono i fiori. L’edera può
arrecare danni alla pianta a cui si aggrappa, qualora, sviluppandosi
abbondantemente sulla chioma con il suo ombreggiamento, competa con i germogli
nella cattura della luce. Può danneggiare le superfici murarie se le saldature
di malta sono abbastanza deboli da lasciar penetrare le radici.
L'alfa-ederina contenuta nelle foglie ha
applicazioni medicinali come spasmolitico. Nell'antichità la pianta era
associata a Bacco perché la si riteneva utile per vanificare ali effetti
dell'alcool.
La fioritura avviene in settembre-ottobre.
0-800 m
Erica arborea
(Ericaceae)
Arbusto o piccolo albero del genere Erica,
proprio della regione mediterranea. Ha molti rami, sui cui si aprono un gran
numero di fiori per formare grappoli piramidali di colore bianco o rosa.
Preferisce terreni freschi, acidi e un po' umidi.
Il suo nome deriva dal greco ereikein,
spezza-re, in allusione alla fragilità dei suoi rami.
0-1200 m
Eucalyptus spp.
(Myrtaceae)
L’eucalipto è una pianta arborea
sempreverde, originaria dell’Oceania e delle Filippine. Fu studiata e osservata
per la prima volta da un botanico francese nel ‘700, il quale è
responsabile anche del nome ad essa attribuito. Eucalipto, infatti, deriva dal
greco e significa “bene nascosto“. Il riferimento non è chiaramente alla
pianta, quanto al suo fiore. Il fiore, infatti, rimane completamente nascosto
dai petali fino al momento della fioritura. In Italia venne introdotto verso la
fine del ‘700. È una pianta molto diffusa lungo tutto il litorale tirrenico e
in Sicilia e Sardegna, dove da solo contribuisce alla produzione del
50% del miele di tutta l’isola. Dalle sue foglie si produce un olio
essenziale che ha spiccate proprietà calmanti per la tosse.
La specie più comune presente in Italia è
E. ca-maldulensis. Cresce fino a 20 m con un tronco diritto. Ha una
caratteristica corteccia spugnosa che presenta toni di colori rossastro,
grigio, verde e bianco.
Pur essendo di origine australiana, E.
camal-dulensis, prende il nome da Francesco Ricciardi, conte di Camaldoli,
Napoli.
0-800 m
Helianthus annuus
(Asteraceae)
Melata di bosco
Pianta erbacea, coltivata in tutto il mondo
come ornamentale ed oleaginosa. Diversi tipi di girasole vengono coltivati per
i loro semi che trovano applicazione in pasticceria, panificazione e consumo
diretto. E una coltivazione che si adatta a quasi ogni tipologia di suolo
La quantità di destro-alfa-tocoferolo
(vitamina E) presente nell'olio di girasole, è quattro volte maggiore di quello
presente nell olio d'oliva.
0-1500 m
Abies alba / Picea
abies (Pinaceae)
Abete bianco (Abies alba) e abete rosso
(Picea abies) sono entrambi alberi di grande dimensione con foglie aghiformi
persistenti, tipici dei boschi montani. Non hanno fiori vistosi e non producono
nettare, ma possono dar luogo a produzione di miele uniflorale di melata
I violini Stradivari erano fabbricati con
il legno di
Picea abies, in particolare con quello
proveniente dalla Foresta di Paneveggio.
400-2200 m
Melata di bosco
Il miele di melata di bosco deriva dalla
raccolta di sostanze zuccherine che le api trovano su specie arboree (querce,
robinie, faggi, ailanti, pioppi, salici), arbustive (rovi) o erbacee (ortica,
trifogli) attaccate da insetti (Metcalfa pruinosa, afidi, psille) che si
nutrono della loro linfa. Gli insetti, alla ricerca delle sostanze proteiche
necessarie alla loro crescita, scartano molti componenti zuccherini, che
vengono riciclati dalle api che li trasformano in un miele molto nutriente e
ricco di sostanze minerali.
500-2000 m
Malus domestica
(Rosaceae)
Piccolo albero deciduo di 5-12 metri
d'altezza. con chioma densa e fiori a simmetria pentamera bianco rosato e
apparato radicale superficiale.
Esistono varietà molto antiche, alcune
fanno parte del leggendario meleto di Tolstoi a Jasnaja Poliana
85 scienziati coordinati dalla fondazione
Ed-mund Mach di San Michele all'Adige hanno sequenziato completamente il genoma
del melo,
composto da 13 bilioni di nucleotidi.
0-1300 m
Millefiori
Fabaceae, Asteraceae, Rosaceae,
Brassicaceae.
Boraginaceae, Umbelliferae, Leguminosae...
le numerose specie botaniche presenti in Italia, più di 6000, oltre la metà di
quelle censite nell'intera
Europa, offrono mieli caratterizzati dalla
flora di pianure, colline, montagne e dal perenne mutare delle stagioni. Un
rapporto simbiotico lega l'ape al fiore. I fiori celebrano le api, gli uni
esistono esclusivamente per le altre e viceversa.
0-2200 m
Rhododendron
ferrugineum (Ericaceae)
Arbusto della famiglia delle ericacee,
tipico del paesaggio alpino, di circa 40-90 cm di altezza, con fiori rossi e
foglie verdi e rossastre nella pagina inferiore. Privilegia i suoli acidi e i
climi freddi tipici dell'alta quota.
La pazienza e la modestia sono
rappresentate dai fiori di rododendro secondo il linguaggio floreale
giapponese. Hanakotoba.
1400-2300 m
Rosmarinus
officinalis (Lamiaceae)
Il rosmarino è un arbusto sempreverde
leano-so, con molti rami. Ha fiori di circa 5 mm di larghezza di colore viola
azzurro, rosa o bianco
Fiorisce tutto l'anno nei climi adatti e
prospera nei terreni aridi, secchi e permeabili
Il nome deriva dal latino ros marinus, che
significa rugiada del mare
0-800 m
Satureja montana
(Lamiaceae)
Arbusto tipicamente aromatico, di circa 30
cm, molto ramificato, compatto e cespuglioso, con foglie lineari-lanceolate,
coriacee, bordate di piccole ciglia, fiori con corolla bianca o rosa pallido.
Vegeta su terreni rocciosi e aridi in am-bienti di montagna.
Pianta originaria del Mediterraneo e
dell'Asia occidentale.
Nell'antica Roma era molto
ricercata perché le venivano attribuiti
poteri afrodisiaci.
0-1300 m
Hedysarum
coronarium (Fabaceae)
Raggiunge i 60 cm di altezza. E' una pianta
fo-raggera, le cui foglie presentano una superficie fogliare villosa nella
pagina inferiore. I suoi fiori di colore rosso carminio si sviluppano in un
fitto grappolo. Abita i terreni profondi, eutrofici e ar-gillosi. Non tollera
suoli acidi e salini.
Mille semi di sulla pesano cinque grammi.
0-1200 m
Taraxacum
officinale (Asteraceae)
Pianta erbacea perenne con foglie a
rosetta, radice a fittone e caratteristici capolini gialli su steli cavi. I
semi formano globi piumosi comu-nemente detti soffioni.
I semi di T. officinale, arrivarono in
America a bordo del Mayflower nel 1620, trasportati dai primi 102 coloni.
0-1700 m
Tilia spp
(Tiliaceae)
Albero di origine europea, l'Italia è
habitat di due specie: T. cordata e T. platyphyllos. Presentano un tronco
robusto e chioma larga. Si tratta di specie molto longeve e poco esigenti per
quanto riguarda il suolo e l'esposizione al sole.
Il padre del celebre botanico Carl von
Linné scelse il suo cognome a partire dalla parola sve-dese Lind, tiglio.
0-1200 m
Thymus capitatus
(Lamiaceae)
è un piccolo arbusto diffuso nelle aree più
aride del Mediterraneo, con prevalenza nella zona orientale. Al genere timo
appartengono numerose specie. La pianta fiorita o le foglie vengono sfruttate
per il loro contenuto in essenza, che contiene dal 20% al 40% di fenoli,
principalmente timolo. Arbusto perenne, legnoso, di circa 40 cm di
al-tezza con fiori rosati. Vive nei terreni poveri e rocciosi delle regioni
aride. Le sue foglie sono piccole e ricche di essenze aromatiche. Larga-mente
adoperato in gastronomia e farmaco-pea
Simbolo di coraggio nel medioevo, i
cavalie-ri in partenza per le Crociate ricevevano sciarpe sulle quali era
ricamato un rametto di timo.
0-600 m