note (by Franz):
Ponte del Primo maggio da giocarsi per lo scialpinismo. Troppa neve ad Ovest dirotta i piani verso Est, dove però le previsioni promettono un week-end all'insegna della variabilità tipica primaverile. La meta è il GROSS GLOCKNER che coi suoi 3798 metri è la vetta più alta dell'Austria. Alla fine siamo solo io e RobyNus (Rovelli) diretti venerdì mattina sul presto alla Virgental che porta a Pragraten e Hinterbichl. Qui incontriamo per caso quattro simpatici amici di Roby facenti parte anche loro della Scuola Orobica, coi quali condivideremo questi primi due giorni. Siamo a 1484 metri. La strada è sbarrata da possenti valanghe. Dai 1600 si calzano gli sci con continuità . La valle è lunga e dopo la suggestiva Johannishutte, con uno strappo più deciso porta ai 2950 metri della DEFREGGER hutte. Qui giunti optiamo per un pomeriggio di relax (a base di Weissen e pisolini) visto che il GROSS VENEDIGER, 3678m, comincia a coprirsi da densi nuvoloni. Il rifugiata è un po' orso, ma si dimostrerà comunque simpatico (oh oh oh) nonostante la cena a base di zuppa (simil gulasch e wurstel) lasci un po' a desiderare: solo quello! La sera passa allegramente anche con gli altri ospiti dello spartano rifugio. Fuori nevica. L'indomani, primi a partire, saremo in breve (dopo aver raggiunto quota 3200 circa) di ritorno al rifugio. Le previsioni che lasciavano qualche speranza, erano errate, anche quelle del rifugista. Non ci resta che scendere nella bufera prima e nel sole del fondovalle poi. Salutati gli amici, io e Roby ci dirigiamo a Kals per salire in 900 metri alla STUDL hutte (2801m) dove, dopo esser partiti col sole, giungeremo ancora una volta nella bufera. Il tempo va in breve migliorando e anche il nostro spirito vista la cena da "grand'hotel" che ci aspetta e di cui molti ci avevano parlato. Il rifugio è pieno, domani sarà una corsa contro il tempo per giungere tra i primi alla affilata e obbligata cresta del Gross Glockner. L'indomani tuttavia la partenza avviene ancora con bufera, vento e nuvolosi minacciosi sulla cima: ma le previsioni che davano una domenica ottima??? Dopo aver messo piedi sul Konidskees, giungiamo al ripido canalone che conduce alla spalla della cima. A destra sorge la Erzherzog hutte. Quando ormai le speranze sono pressoché svanite (solo Roby ancor ci crede), a 3500 una folata di vento apre il cielo e mostra la cima nel suo splendore, con le rocce incrostate in stile patagonico. Qui ci raggiunge, come preannunciato telefonicamente, Arno che sempre con il sorriso stampato commenta anche lui il tempo bizzarro. Diverse cordate hanno già abbandonato gli sci e si dirigono alla vetta. Dopo un pendio a 45° si arriva sul filo da seguire nelle comode peste, con i fittoni per assicurarsi e una corda fissa. Tutto tranquillo se non fosse per le decine di cordate incrodate e lente negli incroci e nelle manovre che rendono il tutto paradossale e allo stesso tempo comico (se si prende con filosofia!). Ne approfittiamo per fare foto e goderci lo spettacolo: le nubi sotto e la neve e il cielo azzurro sopra. Siamo finalmente anche noi sulla tanto agognata vetta. Stretta di mano e giù per non incrociare altre cordate in salita. Tornati agli sci ci infiliamo nel canalone in un divertente polverone che ci conduce prima al ghiacciaio dove per occhiate di sole alternate a nuvole perdiamo quota per finire sulla marciotta goduriosa di fondovalle.
La meritata ennesima Weiss a valle con Arno e socio (Sepp) sono la degna ricompensa per festeggiare questa ricca tre giorni.
La meritata ennesima Weiss a valle con Arno e socio (Sepp) sono la degna ricompensa per festeggiare questa ricca tre giorni.
1 giorno:
Raggiugere Lienz (Austria), e proseguire in direzione Felber Taurn. A Matre in Ostirol si svolta a sinistra per la Virgental fino a Hinterbichl. Da qui si prende la strada sulla destra e si prosegue fino al parcheggio (barra).
Percorrere la strada forestale diretta alla Johannishuette, generalmente la strada è ostruita da enormi valanghe. Raggiunta la Johannishuette si prosegue tenendo il crinale verso destro per un tratto più ripido (teleferica che raggiunge la Deferegger haus 2974m). Si prosegue per il fondovalle fino alla Dorferalm. Tenendosi a sinistra o a destra del ghiacciaio si raggiunge con un ampio giro ed un'ultima rampa il rifugio.
Percorrere la strada forestale diretta alla Johannishuette, generalmente la strada è ostruita da enormi valanghe. Raggiunta la Johannishuette si prosegue tenendo il crinale verso destro per un tratto più ripido (teleferica che raggiunge la Deferegger haus 2974m). Si prosegue per il fondovalle fino alla Dorferalm. Tenendosi a sinistra o a destra del ghiacciaio si raggiunge con un ampio giro ed un'ultima rampa il rifugio.
2 giorno:
Salita al Gross Venediger (grande veneziano). Salire un centinaio di metri fino a scavalcare sulla sinistra la dorsale del ghiacciaio Rainerkees e raggiungere la forcella Rainer Torl (3422m). Dalla forcella procedere per il tranquillo pendio E fino a raggiungere l'anticima e a piedi in pochi minuti per la sottile cresta si raggiunge la croce di vetta. Discesa per l'itinerario di salita, oppure scendere direttamente sulla Doerfertal fino alla JohannisHutte.
Dal parcheggio si ritorna a Matrei fino al bivio per Kals in GrossGlockner. Raggiunta Kals si prosegue fino al parcheggio della Lucknerhaus (1814m). Dal parcheggio su strada sterrata si raggiunge il rifugio LucknerHutte (2227m) e si prosegue sul fondovalle della Kodniztal in direzione nord. A quota 2600m si svolta a sinistra per raggiungere la StudlHutte (2891m) ottimo rifugio Austriaco (il migliore della alpi).
Dal parcheggio si ritorna a Matrei fino al bivio per Kals in GrossGlockner. Raggiunta Kals si prosegue fino al parcheggio della Lucknerhaus (1814m). Dal parcheggio su strada sterrata si raggiunge il rifugio LucknerHutte (2227m) e si prosegue sul fondovalle della Kodniztal in direzione nord. A quota 2600m si svolta a sinistra per raggiungere la StudlHutte (2891m) ottimo rifugio Austriaco (il migliore della alpi).
3 giorno:
Con un lungo traverso verso destra si ritorna sulla dorsale che scende dal ghiacciaio e si prosegue mantenendo la direzione della base del Gross Glockner. Da qui superando qualche tratto più ripido si raggiunge il ghiacciaio del Kodnizkees a circa 2900m. Proseguire verso destra per il ripido pendio che passa sotto il KleinGlockner. a cica 3500m si raggiunge uno stretto passaggio che sbuca nel pianoro sotto la piramide sommitale, da destra arriva la traccia che sale dalla Erzherzog JohannHutte (3454m). C'è la possibilità prima del ripido pendio di raggiungere il suddetto rifugio e quindi arrivare al pianoro. Risalire il pendio Est fino ad un intaglio prima del KleinGlockner dove si lasciano gli sci. Dall'intaglio si prosegue a destra lungo la cresta, ci sono dei fittoni dove c'è la possibilità di assicurarsi. Attraversare la cresta molto aerea, scendere all'intaglio (corda fissa) dove arriva il canale Pallavicini e si risale fino alla croce di vetta (tratto di arrampicata facile).
Discesa:
Per l'itinerario di salita con numerose varianti tra vallette e canali.
comune: | Lientz - Matrei (AT) |
nome cima:
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Gross Venediger - Gross Glockner
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nome itinerario:
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normali scialpinistiche Gross Venediger - Gross Glockner
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difficolta:
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BSA - OSA
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Austria - Pustresi Alti Tauri
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tipo itinerario
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Vario - IN CANALE, PARETE, CRESTA
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esposizione preval. in salita: | Vario |
esposizione preval. in discesa:
|
Vario
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quota di partenza (m.):
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quota vetta (m.):
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3666m - 3798m
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dislivello complessivo (m.):
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2516m - 1814m
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punti appoggio:
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Defreggerhutte (2974m) - Studlhutte (2802m)
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localita partenza:
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Hinterbichl - Kals
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bibliografia:
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materiale:
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picozza, ramponi, corda 30mt.
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cartografia:
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Kompass fg. 46 - fg. 48
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