“In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita” (Gv 5,24).
“Così anche voi consideratevi morti al peccato, ma viventi per Dio, in Cristo Gesù” (Rm 6,11)
La Santa Pasqua, ogni benedetto anno, ci dona la grazia di rivivere la Passione - Morte - Risurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Il desiderio che ci anima, o dovrebbe animarci, è quello di rivivere la stessa esperienza di Gesù nella nostra vita, in modo che si realizzi in noi un continuo passaggio dalle morti alla Vita, fino al passaggio definitivo, dove saremo sempre con Lui.
Parlare di morte infastidisce, è considerato inopportuno, si vive come se questa “eterna nemica dell’uomo” dovesse avere a che fare sempre con gli altri e si prega e spera che non bussi mai alla porta di persone a noi care e, qualora questo dovesse accadere, cerchiamo di liquidare questa triste faccenda al più presto, lasciandoci tormentare dalla domanda antica quanto l’uomo: “Perché è successo?”.
Il cammino che il Risorto ci invita a fare – non solo in questo tempo forte ma ogni giorno del nostro quotidiano – è di “apprendere l’arte del vivere”, in modo da entrare sempre più profondamente nelle pieghe del mistero di questa esistenza e quindi essere iniziati a porci nei confronti della morte con una prospettiva da viventi, in quanto discepoli del Vivente. Possiamo ipotizzare di vivere bene il tempo della sofferenza e della morte – che questi giorni la Liturgia ci porta a meditare – se e solo se impariamo a vivere i nostri giorni con fiducia, speranza e passione.
L’augurio che ci facciamo è quello di scegliere come vivere ogni momento, o meglio con chi vivere, in modo da gustare la bontà e la bellezza di questa vita, scoprendo che il tempo che il buon Dio ogni giorno ci regala, rappresenta un’occasione feconda per guardare alla realtà con gli occhi di Dio.
Solo così potremo sperimentare quella gioia e quella pace che Gesù risorto è venuto a portarci e trovare gusto pieno in ogni relazione che ci troviamo a vivere, consapevoli che ogni circostanza è buona per accogliere e donare la Buona Notizia.
Che questa Santa Pasqua 2019 rappresenti per tutti noi uno spartiacque, un’occasione dove fermarsi e rendere grazie a Dio per la possibilità che ci dona di vivere da risorti, sempre, comunque, dovunque e con chiunque.
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