Dilexit veritatem
Stavo ripensando in questi giorni che precedono
il 25 aprile alle parole scritte sulla tomba di Marc Bloch, “Amò la verità”.
Gli Italiani hanno
la malattia della smemoratezza e tendono ad abituarsi alla situazione in cui
vivono quindi tendono a dimenticarsi quello che governanti, opposizione,
esperti e organi d’informazione hanno detto e scritto e poi smentito
innumerevoli volte.
Ci hanno raccontato falsità a seconda di cosa gli
interessava farci credere. Ci hanno raccontato falsità su come hanno “eliminato”
i nostri nonni.
Ci hanno ripetuto
fino alla nausea che bisognava stare in casa, hanno demonizzato l’aria aperta,
e così milioni di Italiani si sono chiusi in casa.
Abbiamo visto letto e sentito in questi mesi di pandemia un
sacco di falsità sia da parte del governo, opposizioni, esperti e anche degli
organi di informazione (giornali).
Siamo passati dal sottovalutare il problema al
seminare terrore, creare paranoia e diffondere leggende
metropolitane.
Questo clima di terrore, di caccia alle streghe, di “per il bene comune …”, ha creato nella popolazione la convinzione che durante il lockdown chi esce di casa è un untore a meno che non esca per andare a lavorare o comprare o morire (ProduciConsumaCrepa).
Attività gratuite come giocare con il proprio figlio in
un parco, camminare, correre, tutte attività che possono essere fatte da soli, sono
state subito demonizzate.
È un untore anche se esce da
solo rispettando mascherina e distanze, e le persone che escono si guardano
attorno come se stessero commettendo un reato, un peccato.
Dallo stare a casa per evitare
assembramenti si è passati allo “stare in casa” altrimenti ti portiamo via i
soldi e ti denunciamo.
Se porti tuo figlio a fare la spesa oppure sei con
moglie e figlia fuori casa è già assembramento (anche se si vive assieme).
Vorrei concludere sulle Verità che non ci
dicono, paragonandole alla Storia con le parole del Professor Barbero:
“La storia si racconta e si scrive e bisogna
convincere quelli che ci ascoltano e ci leggono.
La storia è una scienza perché ha una regola
fissa, solo quello che è vero deve essere analizzato e raccontato e bisogna
anche spiegare come fai a saperlo.
Studiare la storia ti abitua a chiedere a chi
ti parla “ma tu questa cosa come fai a saperla?”
Ad esempio, se qualcuno dice che “in realtà
l'uomo non è mai andato sulla luna e che è tutta una truffa della NASA”, la
reazione spontanea dell'essere umano medio che ascolta questo discorso non dice
“Ma tu come fai a saperlo” ed invece dice “Ma davvero è incredibile Certo che
ci fregano proprio in tutti i modi.”
E allora la Storia/Verità è uno straordinario
antidoto contro l'indottrinamento, contro lo svuotamento dei cervelli, contro
la propaganda, non per niente nelle dittature i primi libri che vengono
censurati non sono i libri di chimica, ma sono i libri di storia. “
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