Le guerre vengono chiamate “puniche” perché si svolsero tra Roma e Cartagine, capitale di un piccolo impero che dal Nord Africa si estendeva fino alla penisola iberica e in Sicilia, città dell’odierna Tunisia, a pochi chilometri da Tunisi. Punici è il nome con cui i romani chiamavano gli abitanti di Cartagine e deriva probabilmente dall’aggettivo latino poenus, che vuol dire “fenicio” (Cartagine fu in origine un’antichissima colonia fenicia).
Intorno alla metà del III secolo prima di Cristo, Roma aveva sottomesso i popoli italici che abitavano l’Italia centrale e meridionale, ma non la Sicilia che era in gran parte controllata da Cartagine, a eccezione di Siracusa, dove c’era un regno autonomo.
Fu proprio la Sicilia il terreno di scontro della Prima guerra punica. Fino a quel momento i rapporti tra Roma e Cartagine erano stati pacifici, ma l’idea di conquistare la Sicilia e ottenere il controllo delle fertili terre siciliane e delle moltissime rotte commerciali che facevano tappa nei porti dell’isola convinsero i romani a dichiarare guerra ai cartaginesi. La Prima guerra punica iniziò nel 264 a.C., con lo sbarco in Sicilia delle forze romane comandate dal console Appio Claudio Caudice. Dopo molte battaglie terrestri, nel 261 a.C. con la conquista di Agrigento i romani sconfissero definitivamente i cartaginesi stanziati in Sicilia. Ma la guerra non era ancora finita, e negli anni successivi si spostò sul mare, su cui i cartaginesi dominavano incontrastati.
L’esercito romano cercò di invadere l’Africa e arrivare a Cartagine, guidato da Marco Attilio Regolo, ma ebbero la meglio i cartaginesi. A quel punto Cartagine provò a riprendersi la Sicilia, con al comando il generale Amilcare, che però dovette arrendersi ai romani in seguito alla sconfitta nella battaglia delle Isole Egadi del 241 a.C. che segnò la fine della Prima guerra punica.
Negli anni seguenti Cartagine provò a espandersi nella penisola iberica, per compensare la perdita della Sicilia. Nel 219 a.C. il generale cartaginese Annibale, figlio di Amilcare, attaccò la città di Sagunto, nell’odierna Spagna, alleata dei romani. Gli abitanti di Sagunto chiesero quindi aiuto a Roma che chiese a Cartagine di sconfessare Annibale. Cartagine però si rifiutò e dichiarò guerra a Roma. Nel 218 a.C. Annibale partì dalla Spagna con più di 50mila uomini e 37 elefanti, secondo le fonti dell’epoca, per invadere l’Italia.
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