il TOR si rinnova (da TOR)
possibile percorso del Tor des Glaciers |
"La scoperta di 317 km di sentieri inediti attraverso due trekking della durata di 10 giorni ciascuno.
Si tratta dell’Alta Via Selvaggia e dell’Alta Via dei Ghiacciai capaci di offrire emozioni ed esperienze che fino ad oggi nessun’altra Alta Via era stata in grado di garantire."
i segnavia:
Accanto alla gara classica, a settembre verrà organizzata una prova ancora più difficile lunga 450 chilometri, con un dislivello di 32 mila metri e il tempo massimo di 190 ore
E adesso come la mettiamo?
- 450 km
- 32000 D+
- 190h
Quando fu ideato, il Tor des Géants venne definito «l’endurance trail più duro del mondo». Già: una gara di corsa in montagna di 330 chilometri di lunghezza, 24 mila metri di dislivello, 150 ore di tempo massimo. Ma ora, per il decennale della competizione che si corre sui sentieri della Valle d’Aosta, in programma nel settembre 2019, gli organizzatori si sono inventati il Tor des Glaciers: percorso di 450 chilometri, dislivello di 32 mila metri, tempo limite di 190 ore. Insomma, ancora più duro della gara più dura.
E’ tutta una questione di Alte Vie. Il classico Tor des Géants si disputa sulle Alte Vie 1 e 2. Ma esistono anche la 3, o Alta Via Selvaggia, e la 4, o Alta Via dei Ghiacciai. Sono le «Alte Vie dimenticate», come vengono chiamate nel titolo della guida scritta da François Burgay. L’idea era stata anticipata a La Stampa nel febbraio 2017 da Alessandra Nicoletti, presidente dei VdA Trailers, società organizzatrice della manifestazione: «Sulle Alte Vie dimenticate stiamo progettando un nuovo anello. E’ ancora in embrione, ma di certo sarà una corsa più dura del Tor».
E allora eccolo, il Tor des Glaciers. Come il Tdg classico, partenza e arrivo a Courmayeur. Spiega Nicoletti:
E allora eccolo, il Tor des Glaciers. Come il Tdg classico, partenza e arrivo a Courmayeur. Spiega Nicoletti:
«Sarà lo stesso anche il senso di marcia antiorario perché l’obiettivo è far passare tutti i concorrenti dal Col Malatrà prima del traguardo».
il percorso:
Courmayeur
Alta Via 2 originaria, risalendo la Val Veny,
rifugio Elisabetta
Colle e vallone de Chavannes.
La Thuile
rifugio Deffeyes
Col Planaval,
villaggio di Planaval in Valgrisenche
degli Angeli
lago di San Grato
rifugio Bezzi
Col Bassac Deré
rifugio Benevolo
Col Rosset
Colle Nivolet
Pont di Valsavarenche
rifugio Vittorio Emanuele II
rifugio Chabod
passage du Grand Neyron
Col Loson
rifugio Vittorio Sella
casolari dell’Herbetet
Cogne, Gimillan
passo Des Invergneux
Fenêtre di Champorcher
rifugio Miserin
rifugio Dondena
Chardonney
Fine ALTA VIA 4 (via dei ghiacciai)
Chardonney
Colle della Fricolla
Crest, Colle Poussellin
Donnas
Donnas
rifugio Coda
rifugio della Barma
Colle Marmontana
Crenna dou Leui
Colle della Vecchia
Niel
Gressoney-Saint-Jean
Staffal
Résy
Colle Cime Bianche
Plan Maison
rifugio Duca degli Abruzzi
Finestra di Cignana
rifugio Perucca-Vuillermoz
rifugio Prarayer
rifugio Crête Sèche
Col du Mont Gelé
bivacco Regondi
rifugio Letey
Col Champillon
Ponteilles Dessous
Colle Occidentale di Barasson
Colle del Gran San Bernardo
Col di Saint-Rhémy
Col des Ceingles
rifugio Frassati
Col Malatrà
Col Entre Deux Sauts
rifugio Bertone
Courmayeur.
Fine ALTA VIA 3 (via selvaggia)
«Le Alte Vie 3 e 4, pur essendo state ideate insieme con le altre due, non le conosce nessuno - spiega Nicoletti -. Non sono mai state “promosse” perché sono percorsi non da escursionismo di massa in quanto presentano tratti con difficoltà alpinistiche. Rispetto al Tdg, il Tor des Glaciers è decisamente più impegnativo, di certo non è una gara per tutti, ma per atleti dalla grande resistenza fisica e mentale e con una perfetta conoscenza degli ambienti di alta montagna».
La nuova gara è già stata annunciata, ma il regolamento non c’è ancora.
La nuova gara è già stata annunciata, ma il regolamento non c’è ancora.
«Lo stiamo preparando - dice Nicoletti -, sarà pronto prima di Natale, spero nei primi giorni di dicembre, anche se il compito non è facile.
Stiamo anche calcolando i tempi possibili di percorrenza. Non appena avremo tabelle precise contatteremo tutti i responsabili dei rifugi coinvolti per organizzare l’accoglienza con accordi ad hoc.
Sarà un incontro operativo per capire cosa serve a loro e per dire cosa serve a noi. Vogliamo evitare di essere “ingombranti” nei loro confronti. Contiamo di organizzarlo entro la fine dell’anno».
Intanto alcune certezze ci sono già. La più importante è il limite massimo di 100 concorrenti. E con una condizione particolare: dovranno tutti essere già finisher del Tor des Géants con un tempo al di sotto delle 130 ore.
Intanto alcune certezze ci sono già. La più importante è il limite massimo di 100 concorrenti. E con una condizione particolare: dovranno tutti essere già finisher del Tor des Géants con un tempo al di sotto delle 130 ore.
- 100 concorrenti
- Finisher Tor des Géants (130h)
«Così si può prevedere di avere partecipanti con una certa esperienza, che sanno gestirsi, che hanno le gambe e la testa adatte. E’ l’unica condizione che poniamo. Come tutte le prime edizioni, sarà un test. Poi, se l’anno dopo decideremo di riproporre questa gara, sulla base dell’esperienza potremo decidere se prevedere criteri diversi».
Altra particolarità: l’autonomia quasi totale richiesta agli atleti. Spiega la presidente dei VdA Trailers:
Altra particolarità: l’autonomia quasi totale richiesta agli atleti. Spiega la presidente dei VdA Trailers:
«I tratti non in comune con il percorso del Tdg non verranno tracciati. Non ci saranno i classici ristori come al Tdg. I principali punti d’appoggio per i concorrenti saranno i rifugi. E le basi vita saranno soltanto quelle toccate nel percorso in comune, quindi Cogne, Donnas e Gressoney».
Serviranno molti volontari in più?
«No, proprio per questo non ci sarà bisogno di aumentarne il numero».
Saranno previsti percorsi alternativi?
«Sì - risponde Nicoletti -. Il fatto che ci sia già il tracciato del Tdg (a sua volta con percorsi alternativi) ci rende il compito più facile».
Tra le ipotesi allo studio c’è anche una rivoluzione della regola sul materiale obbligatorio, spesso motivo di critiche e polemiche.
«Stiamo facendo una riflessione - spiega Nicoletti -. Nell'organizzazione stiamo arrivando a un livello di assistenza un po’ eccessivo e l’impressione è che da parte degli atleti cali il livello di attenzione nei confronti delle difficoltà della prova che stanno per affrontare.
Il concetto che vorremmo introdurre, invece, è l’approccio consapevole e responsabile alla gara. I'organizzatore prepara il tracciato per mettere tutto in condizioni di sicurezza, ma non devo prendere per mano il concorrente ogni volta che c’è una difficoltà da affrontare.
Un trail non è una corsa in città. Il concorrente deve essere consapevole che va ad affrontare la montagna con quote fino a 3000 metri, sentieri che possono essere difficili, meteo che cambia senza preavviso, tratti isolati dove se prendi una storta i soccorsi non saranno immediati. Quindi il passaggio è: non ti obbligo a portarti l’attrezzatura adeguata ma ti consiglio di farlo, poi la scelta è tua. Certo, prima occorre rendere consapevoli i concorrenti di ciò che andranno ad affrontare perché non tutti vivono e si allenano in montagna. E questo lo faremo con adeguate comunicazioni e informazioni».
Per la decima edizione del Tdg, oltre alla novità del Tor des Glacier, sarà organizzato anche il Tor du Malatrà da 30 chilometri. Inoltre il Tot Dret (alla terza edizione, 130 chilometri da Gressoney-Saint-Jean) cambierà nome in Tor Dret. E ancora: «I finisher del Tot Dret di quest’anno che vorranno iscriversi al Tor des Géants 2019 – annuncia Nicoletti - avranno una corsia preferenziale e non passeranno dal sorteggio». Si comincerà la sera di venerdì 6 settembre con il via del Tor des Glacier. Poi alle 12 di domenica 8 la partenza del Tor des Géants. Quindi alle 21 di martedì 10 toccherà al Tor Dret. Infine alle 10 di sabato 14 il debutto del Tor du Malatrà da Saint-Rhémy-en-Bosses. Tutti i concorrenti di tutte le gare dovranno tagliare il traguardo di Courmayeur entro le 18 di sabato 14.
Nessun commento:
Posta un commento