La zootecnia è uno dei settori dell’economia agricola
che registra la crescita più rapida. Il bestiame rappresenta il 40 % del valore
complessivo della produzione agricola e fornisce mezzi di sussistenza e
sicurezza alimentare a circa un miliardo di persone (Carmagnani, 1978).
Il rapporto FAO “The State of Food and Agriculture (SOFA)” evidenzia la necessità di rafforzare
l’efficienza nell'uso delle risorse naturali del settore e ridurre l’impronta
ecologica della produzione animale.
L’obiettivo è quello di assicurare che
la crescita della produzione non crei un’eccessiva pressione sugli ecosistemi,
sulla biodiversità, sul territorio, sulle risorse forestali e sulla qualità
dell’acqua, e non contribuisca al riscaldamento globale.
La sostenibilità della
produzione zootecnica si connette con molteplici fattori ecologici e sociali,
quali: la salvaguardia ambientale, la crescita del reddito e dell'inclusione
sociale degli allevatori, il miglioramento delle loro condizioni di lavoro, in
particolare in termini di sicurezza, la salute ed il benessere degli animali
allevati in termini di resistenza alle malattie ed agli stress e la capacità di
adattamento all'evoluzione degli ambienti.
La composizione delle
emissioni di gas serra provenienti dall'agricoltura evidenziano la netta
prevalenza del metano (CH4, 61%) e del protossido di azoto (N2O, 38%),
sull'anidride carbonica (CO2, 1%). Le emissioni dell’agricoltura hanno segnato
una riduzione significativa nel decennio 2000-2010 e invece molto più contenuta
nei periodi precedenti e successivi (Cicia, 1997).
Dal 1990 al 2013, si è
assistito ad una riduzione delle emissioni di gas serra (-15%), ma di più si
sono ridotti la superficie agricola utilizzata (SAU -17%) e il numero di capi
allevati, soprattutto di ruminanti (bovini -30%, ovini e caprini -22%) (Casieri
et Al., 1998).
La zootecnia può svolgere
un ruolo importante sia nell'adattamento al cambiamento climatico che nella
mitigazione dei suoi effetti sull'uomo. Nel futuro occorrerà sviluppare nuove
tecnologie per riuscire a realizzare il potenziale del settore zootecnico,
contribuendo alla mitigazione ed all'adattamento al cambiamento climatico
mediante migliore capacità di monitorare, segnalare e verificare le emissioni
prodotte.
Le moderne strategie
selettive mettono a disposizione del miglioramento genetico animale nuove
opportunità; i caratteri di interesse sono infatti indagati mediante l’utilizzo
di “nuove tecnologie” volte alla lettura del genoma, con lo scopo di accelerare
il progresso genetico attraverso il ricorso alla selezione assistita da
marcatori molecolari. È così possibile orientare i programmi di miglioramento
verso un utilizzo sostenibile delle risorse genetiche animali, con particolare
attenzione all'efficienza, all'impatto ambientale, alla sanità e al benessere
(Huertas Canen, 2013).
29/06/2019
Dott. Agr. Giacomo Rovelli
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