Solo apparentemente la questione sollevata dai sadducei è una questione sul matrimonio. In realtà in discussione è la vita eterna e il rapporto della vita attuale, con le sue scelte e con le sue relazioni, alla vita eterna. I sadducei pensano che la credenza nella vita eterna, che essi non condividono, sia pensare a una replica all'infinito della vita attuale. Non sanno che lo "spazio" e il "tempo" dell'eternità è la vita in Dio e con Dio. In questa chiave, il matrimonio nella vita eterna né viene eliminato né viene ripetuto tale quale, ma viene trasfigurato. I due che pensavano di essere il compimento l'uno dell'altro, si riconoscono e si scoprono senza veli co-pellegrini verso il volto di Dio. Allora il loro rapporto non finisce, ma trova il suo pieno orientamento. Il discorso dei sadducei non era primariamente sul matrimonio, ma, senza volerlo, ci fanno pensare al senso delle nostre scelte vocazionale. La tua scelta vocazionale è l'orientamento storico della tua eternità. Così, se la tua chiamata è nel matrimonio, nel matrimonio non è in gioco solo la tua felicità, è in gioco la tua eternità.
Riflettiamo, seriamente sul valore del Matrimonio. Per noi oggi la pensiamo come i Sadducei? Oppure: Ciò che Dio ha unuto l'uomo non separi!
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