Bellissima salita,
però per me molto dura; quest'anno (2008) non ho mai arrampicato per cui ho faticato
parecchio con gli scarponi e lo zaino pesante sulla schiena.
C'era ancora diversa neve nei passaggi tra le torri, e sulla quarta molto vetrato.
C'era ancora diversa neve nei passaggi tra le torri, e sulla quarta molto vetrato.
comune:
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Courmayeur (AO)
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nome cima:
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Corne du Diable, Chaubert, Mediane, Carmen, Isole, Tacul
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nome itinerario:
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Arete du Diable
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difficoltà:
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D+
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tipo itinerario
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Misto
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esposizione
preval. in salita:
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esposizione preval. in
discesa:
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quota di partenza (m.):
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quota vetta (m.):
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dislivello complessivo
(m.):
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punti appoggio:
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Rifugio Torino -
Rifugio Cosmiques
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localita partenza:
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La Palud Courmayeur
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La prima volta:
ARETE
du DIABLE: la cresta del Diavolo, una cresta nel cuore del gruppo del Bianco
che conduce dal Gran Capucin al MONT BLANC DE TACUL (4248m) e caratterizzata da
cinque torri di granito poste a oltre 4000 metri di quota. La
loro traversata é una delle arrampicate di alta quota tra le più ambite delle
Alpi.
Siamo io e Roby(Rovelli) venerdì sera al Colle del Gigante a coricarci in
tenda dopo la cena alle 19. Abbiamo anticipato di un giorno per via del
previsto peggioramento di domenica. Sabato invece dovrebbe essere una giornata
lungamente stabile.
Siamo nel Cirque Maudit con una luna brillante che segna il
nostro cammino. Sono le 8:30 quando abbiamo superato il couloir (passaggi di
misto in conserva protetta) che conduce al Colle du Diable e alla Breche Chaubert
a 4047m. La giornata é strepitosa e procediamo con la rapida salita della CORNE
DU DIABLE (4064m): la roccia é fantastica, l'esposizione massima. Proseguiamo
per la POINTE CHAUBERT
(4074m).
Per arrivarci, calzate le scarpette, devo cimentarmi nell'atletica
salita di un fessurone di 30
metri con varie imprecazioni seguita da uno spigolo
espostissimo su roccia sempre eccezionale.
Sulla POINTE MEDIANE (4097m)
già vediamo i due svizzeri che ci precedevano in posizioni suggestive.
Una doppia da 60 metri
e siamo alla Breche Mediane.
Il cielo si é ora coperto e la nuvola lenticolare
che lambiva la cima del Bianco é ora sopra di noi. Si alza anche un fastidioso
vento, però non ci preoccupiamo più di tanto viste le previsioni e visto il
sereno che si intravede all'orizzonte. Invece le nebbie, il vento e il
nevischio non ci abbandoneranno fino alla vetta del Tacul a notte fonda.
La
breche é innevata e il suo attraversamento risulterà delicato. Sappiamo
che ormai dobbiamo solo continuare: tornare é pressochè impossibile.
Si
continua ora per due diedri impegnativi che fanno proprio divertire sempre
anche per la qualità della roccia e l'esposizione. Siamo ora alla
particolare finestra della vetta dalla quale una aggettante doppia ci consegna
alla prossima breche. Qui, constatato l'innevamento della Pointe Carmen e
relativo itinerario, decidiamo di aggirare questa e la seguente Isole
(cima più difficile dell'ascensione, 5c) calandoci con due doppie nel COULOIR
DU DIABLE e risalendo questo e il ramo sinistro, COULOIR de L'ISOLEE, con una
pendenza di 60°. Qui giunti intraprendiamo la cresta che ci conduce lungamente
(nella seconda parte al buio) alla vetta del Tacul dove un forte vento ci
accoglie. Il resto é solo un rientro. Un riposo di 4 ore al Cosmiques e via per
il Glacier du Gèant a recuperare la tenda.
Che dire? Un viaggio nel granito del Bianco. Un ritorno necessario tra qualche anno. Un'esperienza indimenticabile, forte e piena. Un grazie a Roby per la solita ottima compagnia e che mai si é lasciato perdere d'animo.
Che dire? Un viaggio nel granito del Bianco. Un ritorno necessario tra qualche anno. Un'esperienza indimenticabile, forte e piena. Un grazie a Roby per la solita ottima compagnia e che mai si é lasciato perdere d'animo.
Franz
La seconda volta:
il canale di accesso è in buone condizioni e siamo arrivati alla sosta tra le prime 2 torri alle 7.
Prima torre: con un tiro si arriva in cima, per il freddo alle mani però abbiamo faticato anche li.
è arrivato poi il sole che ci ha un po' riscaldato.
Seconda torre: noi l'abbiamo salita sulla destra (un chiodo). Su questa forse è meglio usare le scarpette, però faceva freddo. con un tiro si arriva in cima.
Con 2 doppie si arriva all'intaglio e bisogna risalire un po' su neve per arrivare alle rocce della Mediane.
Terza torre: si risale a destra fino alla base dell'evidente diedro.
Lo si risale, (2 chiodi) dopo circa
Da questa sosta si prosegue a destra con un passo delicato su cengetta con neve e ghiaccio (è meglio mettere un frienda metà), poi si risale verticalmente (un chiodo).
Qui 2 possibilità, la normale dopo circa
Si arriva così sulla finestra di sinistra dove parte la doppia per
Per le difficoltà sarebbe meglio usare le scarpette.
Con una doppia si arriva alla base della Carmen.
Qui a mio parere sarebbe meglio scalare con i ramponi perche c'è molto vetrato.
A questa sosta è meglio mettere i ramponi per
Qui siamo arrivati alle 15:30.
Quinta torre: La via sull'Isole dal colle va verso sinistra (chiodo e friend incastrato) però era tardi (tra la salita e la discesa ci avremmo impiegato circa 2/3 ore) e quindi abbiamo deciso di proseguire verso il Tacul.
Per il Tacul la via è evidente però occhio ai sassi instabili.
(al socio sono caduti anche i ramponi che sono dovuto andare a recuperare
siamo arrivati in cima alle 18:00, alle 18:30 è arrivata l'altra cordata e sono arrivato al Cosmiques alle 20:00, di corsa per prenotare il rifugio.
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per andare a prendere gli ovetti per tornare a Punta Elbronner, abbiamo fatto l'arete du Cosmiques; se fate così conviene andare alla partenza degli ovetti con i biglietti che ad uno alla volta, vi fa passare davanti ai turisti.
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