mercoledì 25 maggio 2022

ANTROPOCENE - Tracce - L'impronta degli esseri umani sulla Terra (un Podcast di Radio24)

da Radio24 - Podcast di Matteo Caccia sull'impronta che lasciano gli esseri umani sulla terra

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Matteo Caccia incontra Massimo Bernardi, Paleontologo e Direttore Ufficio Ricerca e Collezioni del MUSE - Museo delle Scienze di Trento, per farsi raccontare, insieme al contributo di esperti di diverse discipline, che cos'è l'Antropocene e quali sono le sottocategorie che lo caratterizzano.
Il racconto parte dalla geologia per arrivare alla sociologia passando per fenomeni economici, ecologici, urbanistici e botanici.
Un viaggio divulgativo che ci racconta chi siamo e perché stiamo vivendo "l'era dell'Antropocene".

Credits
Ideato e scritto da Matteo Caccia
Supervisione scientifica di Massimo Bernardi, Direttore Ufficio Ricerca e Collezioni MUSE - Museo delle Scienze di Trento
Produzione e sound design di Paolo Buzzone
Coordinamento editoriale di Alessandra Scaglioni
Si ringraziano Laura Strada, Vicepresidente e Michele Lanzinger, Direttore MUSE - Museo delle Scienze di Trento
Una coproduzione Radio 24 e Audio Tales

In collaborazione con il MUSE - Museo delle Scienze di Trento

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L'antropocene è nato praticamente con me, è nato con la prima bomba atomica (Hiroshima) e poi con i vari esperimenti che hanno rilasciato nell'aria, nel terreno, nell'acqua i radionuclidi (residui rilasciati dalle esplosioni). Esperimenti fatti pressappoco tra il 45 e il 65

L'antropocene (Anthropocene) è una fase di grande transizione negli ultimi millenni, negli ultimi secoli. Crescono i tassi di inquinamento, si parla di sesta estinzione ma cresce anche l'aspettativa di vita, il tasso di istruzione, cala la mortalità infantile.
L'antropocene non è un concetto né buono né cattivo in sé, scopriamo quando è iniziato e di cosa si tratta.

L'eremocene è anche stata definita l'era della solitudine, in cui l'essere umano sarà circondato solo da specie allevate o coltivate per la propria sopravvivenza.
Un milione di animali e piante a rischio di estinzione, 2/3 degli uccelli al mondo sono polli, il 90% della biomassa dei mammiferi sono uomini o animali allevati dall'uomo: mucche, maiali, capre, pecore.
Scopriamo se davvero il nostro futuro sarà quello di un'unica specie eremitica sulla terra.

Il capitalocene - Il sistema socio-economico dominante ha visto e trattato la natura come una risorsa da cui poter attingere in maniera infinita e gratuita, e subito dopo come una discarica che poteva riassorbire i nostri rifiuti con la stessa facilità. Chi sono i responsabili della catastrofe ecologica? Che "ha trasformato la natura in una risorsa finanziaria, riducendola ad una cosa che può essere valutata e scambiata e sfruttata come qualunque altro asset." (Elmar Altvater)
Approfondiamo il tema del modello economico come punto di osservazione sul cambiamento del pianeta e di noi esseri umani.

Il WastoceneI paesi ricchi e le classi più agiate, spesso quelle che vivono nei quartieri centrali o di lusso delle nostre città seguono, sono i maggiori produttori di rifiuti. Tuttavia, i luoghi di accumulo dei rifiuti sono altrove: nei quartieri periferici, nelle nazioni più povere. Questo è wastocenegli scarti sono i rifiuti solidi urbani ma anche i luoghi e le persone la cui vita dipende da essi.

Quanto la produzione di scarti e di discariche di beni e persone ci sta trasformando l'umanità?

L'urbanoceneLa sequenza che descrive le città è 4, 55, 75, 80

4 - la percentuale di occupazione del territorio da parte delle città
55 - la quantità di popolazione che vive negli insediamenti urbani
75 - l'energia consumata dalle metropoli rispetto ai consumi globali
80 - la quantità di emissioni nocive rispetto alla produzione mondiale
Entro il 2050, si arriverà al 75%, con ulteriori 2 miliardi di inurbati. Le città sono l'espressione di una tendenza umana molto più profonda, il bisogno compulsivo di appartenere a gruppi o a crearne al bisogno e di ritrovarsi in un unico sito, avendo un riparo, un luogo protetto.
Qual è il futuro delle comunità urbane e non.

Il Plantationocene mira a creare una conversazione su molteplici forme di piantagioni, sia passate che presenti, nonché sui modi in cui le logiche delle piantagioni organizzano le economie, gli ambienti e le relazioni sociali moderne.
Il concetto di plantationocene è stato proposto come un mezzo per evidenziare le dinamiche critiche che modellano l'attuale crisi socio-ecologica: la circolazione globale di persone e piante, la semplificazione dei paesaggi coltivati, e il ruolo degli investimenti di capitale a lunga distanza in tali processi di omogeneizzazione e controllo.

La capacità di amare e prendersi cura del luogo è radicalmente incompatibile con la piantagione.
Quindi, quando penso alla domanda, cos'è una piantagione , una combinazione di queste cose mi sembra essere praticamente sempre presente in un periodo di 500 anni: semplificazione radicale; sostituzione di popoli, colture, microbi e forme di vita; lavoro forzato; e, soprattutto, il disordine dei tempi di generazione tra le specie, compresi gli esseri umani.

Il Chthulucene (mostro tentacolare) - sopravvivere su un pianeta infetto. (Donna Haraway). Viviamo su un pianeta multiplo, Tutto è interconnesso, tutto è è contaminato, tutto ci riguarda.  Viviamo in un tempo imperfetto, profondamente disturbato, e l'essere umano ha contribuito a renderlo così. Nessuna specie agisce da sola, neanche una specie arrogante come la nostra, che finge di essere fatta da bravi individui che agiscono in base ai copioni della cosiddetta modernità occidentale. Sono gli assemblaggi di specie organiche e di attori abiotici a fare la storia, sia quella dell’evoluzione che tutte le altre.