giovedì 31 ottobre 2013

Vermiglio-Steinkotter


Bella salita diretta alla cima di Vermiglio.
La prima parte su classici pendii di neve e infine 3 tiri in un colatoio con passi di misto...a seconda delle condizioni!
Periodo consigliato primavera inizio estate... 

Partenza da Stavel alle 16:30.Neve inconsistente nella parte rocciosa, niente ghiaccio.Nella discesa neve crostosa.


comune:
Vermiglio  (TN)
nome cima:
Vermiglio
nome itinerario:
Steinkotter
difficoltà:
D+


tipo itinerario
PARETE
esposizione preval. in salita:
NORD
esposizione preval. in discesa:
vario
quota di partenza (m.):
1235 - 1800
quota vetta (m.):
3458
dislivello complessivo (m.):

punti appoggio:
rifugio Denza 2298 m.
località partenza:
Stavel - Vermiglio (TN) o Pozzi Alti



Descrizione
da stavel si sale in direzione del sentiero estivo per il rifugio Denza, (si può anche risalire la valanga che c'è tutti gli anni) che in 3h porta al rifugio.
(Si può partire anche dal Forte Pozzi Alti, circa 1800 m, e raggiungere in breve tempo (1h) il rifugio Denza)

Dal rifugio in un 1:30 si arriva all'attacco dell'evidente a parete seguendo all'inizio la via normale per la cima Presanella, abbandonandola in prossimità della parete Nord del Vermiglio.
Si sale i primi 400m su pendii e canalini a 50° con possibili passaggi su roccette a seconda dell'innevamento fino al colatoio finale.
i primi 50m sona circa 60°-65° fino ad un rigonfiamento più ripido a 80° nella parte centrale. Continuare per l'evidente canalino a 65° con tratti di misto sbucando direttamente in vetta!

Discesa:sul lato apposto (5m sotto l'uscita del canalino)si trova la prima di 3 calate da 30m circa che depositano a pochi metri dalla via normale alla Presanella. Seguendola si ritorna al rifugio di partenza.






















Percorso


martedì 29 ottobre 2013

ARETE du DIABLE gruppo del TACUL - 2008/2011

Bellissima salita, però per me molto dura; quest'anno (2008) non ho mai arrampicato per cui ho faticato parecchio con gli scarponi e lo zaino pesante sulla schiena.
C'era ancora diversa neve nei passaggi tra le torri, e sulla quarta molto vetrato.


comune:
Courmayeur (AO)
nome cima:
Corne du Diable, Chaubert, Mediane, Carmen, Isole, Tacul
nome itinerario:
Arete du Diable
difficoltà:
D+
tipo itinerario
Misto
esposizione preval. in salita:

esposizione preval. in discesa:

quota di partenza (m.):

quota vetta (m.):

dislivello complessivo (m.):

punti appoggio:
Rifugio Torino - Rifugio Cosmiques
localita partenza:
La Palud Courmayeur


La prima volta:
ARETE du DIABLE: la cresta del Diavolo, una cresta nel cuore del gruppo del Bianco che conduce dal Gran Capucin al MONT BLANC DE TACUL (4248m) e caratterizzata da cinque torri di granito poste a oltre 4000 metri di quota. La loro traversata é una delle arrampicate di alta quota tra le più ambite delle Alpi. 

Siamo io e Roby(Rovelli) venerdì sera al Colle del Gigante a coricarci in tenda dopo la cena alle 19. Abbiamo anticipato di un giorno per via del previsto peggioramento di domenica. Sabato invece dovrebbe essere una giornata lungamente stabile. 

Siamo nel Cirque Maudit con una luna brillante che segna il nostro cammino. Sono le 8:30 quando abbiamo superato il couloir (passaggi di misto in conserva protetta) che conduce al Colle du Diable e alla Breche Chaubert a 4047m. La giornata é strepitosa e procediamo con la rapida salita della CORNE DU DIABLE (4064m): la roccia é fantastica, l'esposizione massima. Proseguiamo per la POINTE CHAUBERT (4074m). 


Per arrivarci, calzate le scarpette, devo cimentarmi nell'atletica salita di un fessurone di 30 metri con varie imprecazioni seguita da uno spigolo espostissimo su roccia sempre eccezionale. 

Sulla POINTE MEDIANE (4097m) già  vediamo i due svizzeri che ci precedevano in posizioni suggestive. Una doppia da 60 metri e siamo alla Breche Mediane. 

Il cielo si é ora coperto e la nuvola lenticolare che lambiva la cima del Bianco é ora sopra di noi. Si alza anche un fastidioso vento, però non ci preoccupiamo più di tanto viste le previsioni e visto il sereno che si intravede all'orizzonte. Invece le nebbie, il vento e il nevischio non ci abbandoneranno fino alla vetta del Tacul a notte fonda. 

La breche é innevata e il suo attraversamento risulterà  delicato. Sappiamo che ormai dobbiamo solo continuare: tornare é pressochè impossibile. 


Si continua ora per due diedri impegnativi che fanno proprio divertire sempre anche per la qualità  della roccia e l'esposizione. Siamo ora alla particolare finestra della vetta dalla quale una aggettante doppia ci consegna alla prossima breche. Qui, constatato l'innevamento della Pointe Carmen e relativo itinerario, decidiamo di aggirare questa e la seguente Isole (cima più difficile dell'ascensione, 5c) calandoci con due doppie nel COULOIR DU DIABLE e risalendo questo e il ramo sinistro, COULOIR de L'ISOLEE, con una pendenza di 60°. Qui giunti intraprendiamo la cresta che ci conduce lungamente (nella seconda parte al buio) alla vetta del Tacul dove un forte vento ci accoglie. Il resto é solo un rientro. Un riposo di 4 ore al Cosmiques e via per il Glacier du Gèant a recuperare la tenda. 
Che dire? Un viaggio nel granito del Bianco. Un ritorno necessario tra qualche anno. Un'esperienza indimenticabile, forte e piena. Un grazie a Roby per la solita ottima compagnia e che mai si é lasciato perdere d'animo.
Franz



La seconda volta:

Partenza alle 3:00
il canale di accesso è in buone condizioni e siamo arrivati alla sosta tra le prime 2 torri alle 7.
Prima torre: con un tiro si arriva in cima, per il freddo alle mani però abbiamo faticato anche li.
è arrivato poi il sole che ci ha un po' riscaldato.





Seconda torre: noi l'abbiamo salita sulla destra (un chiodo). Su questa forse è meglio usare le scarpette, però faceva freddo. con un tiro si arriva in cima.
Con 2 doppie si arriva all'intaglio e bisogna risalire un po' su neve per arrivare alle rocce della Mediane.


Terza torre: si risale a destra fino alla base dell'evidente diedro.
Lo si risale, (2 chiodi) dopo circa 20 metri dal terzo chiodo si prende una lama/fessura verso destra che ci porta ad una fessura verticale (cordino, un chiodo e un friend incastrato) alla cui fine si sosta.
Da questa sosta si prosegue a destra con un passo delicato su cengetta con neve e ghiaccio (è meglio mettere un frienda metà), poi si risale verticalmente (un chiodo).


Qui 2 possibilità, la normale dopo circa 5 metri si scende a sinistra riprendendo la fine del diedro e si sosta sul suo lato opposto. Noi abbiamo proseguito diritto un po' più difficile ma si evita un tiro.
Si arriva così sulla finestra di sinistra dove parte la doppia per la discesa. Per la salita in vetta si scavalca il muro di destra (clessidra su sasso incastrato, meglio lasciare giù lo zaino perchè ci si incastra) e poi facilmente si arriva in vetta.
Per le difficoltà sarebbe meglio usare le scarpette.
Con una doppia si arriva alla base della Carmen.
Qui a mio parere sarebbe meglio scalare con i ramponi perche c'è molto vetrato.



Quarta torre: dopo una breve crestina (3 metri) si risale direttamente sulle rocce della carmen (1 chiodo all'inizio ed uno dopo la cengia ghiacciata sulla destra, occhio!) fino alla sosta. Da qui si prosegue abbastanza orizzontalmente sulla destra fino alla seconda sosta (dove poi ci sono le calate) e da qui sul lato sinistra si arriva in cima.
A questa sosta è meglio mettere i ramponi per la discesa. Prima doppia di 40 metri circa poi noi abbiamo proseguito sulla cengia (e abbiamo perso un po' di tempo). Penso sia meglio fare un'altra doppia e scendere nel couloir di Diable per poi risalirlo fino al colle sotto l'Isole. 
Qui siamo arrivati alle 15:30.

Quinta torre: La via sull'Isole dal colle va verso sinistra (chiodo e friend incastrato) però era tardi (tra la salita e la discesa ci avremmo impiegato circa 2/3 ore) e quindi abbiamo deciso di proseguire verso il Tacul.


Per il Tacul la via è evidente però occhio ai sassi instabili.
(al socio sono caduti anche i ramponi che sono dovuto andare a recuperare 30 metri sotto).
siamo arrivati in cima alle 18:00, alle 18:30 è arrivata l'altra cordata e sono arrivato al Cosmiques alle 20:00, di corsa per prenotare il rifugio.
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per andare a prendere gli ovetti per tornare a Punta Elbronner, abbiamo fatto l'arete du Cosmiques; se fate così conviene andare alla partenza degli ovetti con i biglietti che ad uno alla volta, vi fa passare davanti ai turisti.

lunedì 28 ottobre 2013

Trail del Monte Casto 2013 - 46km 2300 D+

Descrizione dal sito www.mauscilla.it :

Il luogo di partenza è situato presso il campo sportivo “La Salute” di Andorno Micca (560m). Dopo un 
breve tratto su asfalto, si sale su sentiero alle Piane di Locato, attraversata la frazione, inizia una rapida 
salita nel sottobosco che permette di raggiungere la strada tagliafuoco del Monte Casto a circa 1000m di 
quota, dopo aver seguito per breve tempo la stessa, si prende un sentiero immerso nella pineta che 
conduce alla croce del Monte Casto (1138m km 6) dal quale si gode di una bella vista sulle montagne 
biellesi. Inizia una dolce discesa che conduce alle Selle di Pratetto, pianoro dal quale la vista si estende 
da Bielmonte a tutte le creste della Valle Cervo. Qui si imbocca la sterratina in discesa che porta alla 
cascine Strona, passate le baite si attraversa il ruscello e con un traverso si raggiungono gli alpeggi 
Monduro e Carcheggio, paesaggisticamente stupendi; salendo dolcemente ci si porta alla Bunda Granda, 
dove ci si immette in salita sul classico percorso della transumanza. Il sentiero molto panoramico, 
permette di raggiungere il Bocchetto Sessera (ristoro) (1380m km 14,2). Siamo all’interno dell’Oasi 
Zegna, attraversata la strada si prende a destra la sterrata che sale leggermente e porta al Monte 
Massaro, si scende poi fino alla partenza dello skilift. Si percorre un tratto nel bosco e si raggiunge l’Alpe 
Scheggiola (1090m), qui a sinistra parte un sentierino che porta in leggera discesa al torrente Sessera 
nella zona dove c’era un ponte che è stato distrutto da una piena. Si prosegue risalendo il torrente, fino a 
raggiungere il bellissimo alpeggio del Baraccone. Si attraversa il torrente Sessera su un bel ponte in 
pietra a schiena d'asino,poco dopo il ponte si va a dx (1050m km 21,5), per raggiungere le baite del 
Rifugio Alta Val Sessera (ristoro). Si risale dolcemente la valle seguendo prima a distanza e poi 
costeggiando il torrente Sessera, passando dal sito archeometallurgico delle Rondolere. Si raggiunge la 
sterrata e poco dopo si attraversa il Rio Artignaga, 50 m dopo, all’altezza della Casa del Pescatore 
(1210m km 23,7) si sale a dx, si prende un bel ponte tibetano, si sale per pochi metri su sterrata e subito 
dopo si trova il sentiero che segue un bel tratto in pineta, quando si esce dal bosco si raggiungono le 
baite dell'Artignaga (1390m km 25). Si ricomincia a tornare in direzione Bocch. Sessera, sfruttando prima 
la pista alta dell’anello di fondo,poi quella bassa, si affronta più avanti la salita che porta alle baite del 
Monticchio, poco dietro l’alpeggio si prende il sentierino che sale.Il sentierino impegnativo scende poi per 
raggiungere la sterrata, subito dopo si prende a dx "La Variante del Fagiano", la si segue fino ad arrivare 
sul crinale appena sopra il Bocchetto, punto con ampia vista panoramica, in breve si scende al Bocchetto 
Sessera (ristoro) (1380m km 29,4). 
Per cento metri si segue la strada asfaltata in discesa, poi si infila un sentiero a sx in discesa, raggiunto 
un promontorio lo si aggira a destra in discesa fino a raggiungere la sterrata. Si percorre questa verso sx 
per 200 metri e prima della Capanna Volpi si svolta a dx in discesa. Si scende per la massima pendenza 
su prato per 100 m fino ad incontrare un sentiero, lo si prende verso dx. Si guadano due ruscelli e in 
salita si arriva a un gruppo di baite. Prima delle baite si scende tenendo la sinistra del prato fino a 
giungere nei pressi di alcune baite, si svolta a sx su una nuova sterrata, si oltrepassa un guado artificiale, 
poco dopo si passa a dx di una bella baita e si prosegue in leggera salita su sentierino, in brevissimo 
tempo si arriva sul prato davanti alla trattoria di Pratetto.
Si va su asfalto in discesa e poco dopo si svolta a sinistra in mezzo alle case, seguendo un sentiero si 
raggiungono le Selle di Pratetto (ristoro) (1010m km 33,2), si percorre il sentiero fino a fraz. Trabbia e si 
effettua un lungo traverso per scendere poi su sentiero a Locato (ristoro) (625m km 38,5), si scende in 
regione Molinetto (580m), si ricomincia a salire dapprima su sterrata e poi su sentiero per raggiungere la 
bella chiesetta degli Eremiti (680m km 41), qui si sale sino a giungere al bivio di Selve Marcone (ristoro). 
Si va su asfalto per infilare un sentierino dietro al cimitero in salita, poco dopo si attraversa la provinciale, 
poco prima della località Quadretto (760m), si sale sulla sterratina che con vari saliscendi porta alla fraz. 
Colma (680m km 43,8) e da qui si imbocca in discesa la sterrata che riporta ad Andorno.
Maurizio Scilla

Tracciato




Cinzia e Roby

Le scope

Giacomo

Mau e Giacomo

I Bresciani


I Bresciani




Premiazione Run Find the Cure

Particolare di Fulvio

Arrivo di Roberto Fluido e Tommy

Arrivo di Roberto Negri

Le Scope "Roberto, Mirko, Roberto, Ferrari Tommy, Marco e Arianna".

Mau durante le premiazioni

Premiazione Find the Cure 2013

Campione italiano Juniores Ultra Trail "Normale"

Terzo tempo del Trail

Classifica: