martedì 29 ottobre 2013

ARETE du DIABLE gruppo del TACUL - 2008/2011

Bellissima salita, però per me molto dura; quest'anno (2008) non ho mai arrampicato per cui ho faticato parecchio con gli scarponi e lo zaino pesante sulla schiena.
C'era ancora diversa neve nei passaggi tra le torri, e sulla quarta molto vetrato.


comune:
Courmayeur (AO)
nome cima:
Corne du Diable, Chaubert, Mediane, Carmen, Isole, Tacul
nome itinerario:
Arete du Diable
difficoltà:
D+
tipo itinerario
Misto
esposizione preval. in salita:

esposizione preval. in discesa:

quota di partenza (m.):

quota vetta (m.):

dislivello complessivo (m.):

punti appoggio:
Rifugio Torino - Rifugio Cosmiques
localita partenza:
La Palud Courmayeur


La prima volta:
ARETE du DIABLE: la cresta del Diavolo, una cresta nel cuore del gruppo del Bianco che conduce dal Gran Capucin al MONT BLANC DE TACUL (4248m) e caratterizzata da cinque torri di granito poste a oltre 4000 metri di quota. La loro traversata é una delle arrampicate di alta quota tra le più ambite delle Alpi. 

Siamo io e Roby(Rovelli) venerdì sera al Colle del Gigante a coricarci in tenda dopo la cena alle 19. Abbiamo anticipato di un giorno per via del previsto peggioramento di domenica. Sabato invece dovrebbe essere una giornata lungamente stabile. 

Siamo nel Cirque Maudit con una luna brillante che segna il nostro cammino. Sono le 8:30 quando abbiamo superato il couloir (passaggi di misto in conserva protetta) che conduce al Colle du Diable e alla Breche Chaubert a 4047m. La giornata é strepitosa e procediamo con la rapida salita della CORNE DU DIABLE (4064m): la roccia é fantastica, l'esposizione massima. Proseguiamo per la POINTE CHAUBERT (4074m). 


Per arrivarci, calzate le scarpette, devo cimentarmi nell'atletica salita di un fessurone di 30 metri con varie imprecazioni seguita da uno spigolo espostissimo su roccia sempre eccezionale. 

Sulla POINTE MEDIANE (4097m) già  vediamo i due svizzeri che ci precedevano in posizioni suggestive. Una doppia da 60 metri e siamo alla Breche Mediane. 

Il cielo si é ora coperto e la nuvola lenticolare che lambiva la cima del Bianco é ora sopra di noi. Si alza anche un fastidioso vento, però non ci preoccupiamo più di tanto viste le previsioni e visto il sereno che si intravede all'orizzonte. Invece le nebbie, il vento e il nevischio non ci abbandoneranno fino alla vetta del Tacul a notte fonda. 

La breche é innevata e il suo attraversamento risulterà  delicato. Sappiamo che ormai dobbiamo solo continuare: tornare é pressochè impossibile. 


Si continua ora per due diedri impegnativi che fanno proprio divertire sempre anche per la qualità  della roccia e l'esposizione. Siamo ora alla particolare finestra della vetta dalla quale una aggettante doppia ci consegna alla prossima breche. Qui, constatato l'innevamento della Pointe Carmen e relativo itinerario, decidiamo di aggirare questa e la seguente Isole (cima più difficile dell'ascensione, 5c) calandoci con due doppie nel COULOIR DU DIABLE e risalendo questo e il ramo sinistro, COULOIR de L'ISOLEE, con una pendenza di 60°. Qui giunti intraprendiamo la cresta che ci conduce lungamente (nella seconda parte al buio) alla vetta del Tacul dove un forte vento ci accoglie. Il resto é solo un rientro. Un riposo di 4 ore al Cosmiques e via per il Glacier du Gèant a recuperare la tenda. 
Che dire? Un viaggio nel granito del Bianco. Un ritorno necessario tra qualche anno. Un'esperienza indimenticabile, forte e piena. Un grazie a Roby per la solita ottima compagnia e che mai si é lasciato perdere d'animo.
Franz



La seconda volta:

Partenza alle 3:00
il canale di accesso è in buone condizioni e siamo arrivati alla sosta tra le prime 2 torri alle 7.
Prima torre: con un tiro si arriva in cima, per il freddo alle mani però abbiamo faticato anche li.
è arrivato poi il sole che ci ha un po' riscaldato.





Seconda torre: noi l'abbiamo salita sulla destra (un chiodo). Su questa forse è meglio usare le scarpette, però faceva freddo. con un tiro si arriva in cima.
Con 2 doppie si arriva all'intaglio e bisogna risalire un po' su neve per arrivare alle rocce della Mediane.


Terza torre: si risale a destra fino alla base dell'evidente diedro.
Lo si risale, (2 chiodi) dopo circa 20 metri dal terzo chiodo si prende una lama/fessura verso destra che ci porta ad una fessura verticale (cordino, un chiodo e un friend incastrato) alla cui fine si sosta.
Da questa sosta si prosegue a destra con un passo delicato su cengetta con neve e ghiaccio (è meglio mettere un frienda metà), poi si risale verticalmente (un chiodo).


Qui 2 possibilità, la normale dopo circa 5 metri si scende a sinistra riprendendo la fine del diedro e si sosta sul suo lato opposto. Noi abbiamo proseguito diritto un po' più difficile ma si evita un tiro.
Si arriva così sulla finestra di sinistra dove parte la doppia per la discesa. Per la salita in vetta si scavalca il muro di destra (clessidra su sasso incastrato, meglio lasciare giù lo zaino perchè ci si incastra) e poi facilmente si arriva in vetta.
Per le difficoltà sarebbe meglio usare le scarpette.
Con una doppia si arriva alla base della Carmen.
Qui a mio parere sarebbe meglio scalare con i ramponi perche c'è molto vetrato.



Quarta torre: dopo una breve crestina (3 metri) si risale direttamente sulle rocce della carmen (1 chiodo all'inizio ed uno dopo la cengia ghiacciata sulla destra, occhio!) fino alla sosta. Da qui si prosegue abbastanza orizzontalmente sulla destra fino alla seconda sosta (dove poi ci sono le calate) e da qui sul lato sinistra si arriva in cima.
A questa sosta è meglio mettere i ramponi per la discesa. Prima doppia di 40 metri circa poi noi abbiamo proseguito sulla cengia (e abbiamo perso un po' di tempo). Penso sia meglio fare un'altra doppia e scendere nel couloir di Diable per poi risalirlo fino al colle sotto l'Isole. 
Qui siamo arrivati alle 15:30.

Quinta torre: La via sull'Isole dal colle va verso sinistra (chiodo e friend incastrato) però era tardi (tra la salita e la discesa ci avremmo impiegato circa 2/3 ore) e quindi abbiamo deciso di proseguire verso il Tacul.


Per il Tacul la via è evidente però occhio ai sassi instabili.
(al socio sono caduti anche i ramponi che sono dovuto andare a recuperare 30 metri sotto).
siamo arrivati in cima alle 18:00, alle 18:30 è arrivata l'altra cordata e sono arrivato al Cosmiques alle 20:00, di corsa per prenotare il rifugio.
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per andare a prendere gli ovetti per tornare a Punta Elbronner, abbiamo fatto l'arete du Cosmiques; se fate così conviene andare alla partenza degli ovetti con i biglietti che ad uno alla volta, vi fa passare davanti ai turisti.

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