mercoledì 18 dicembre 2019

padre Armando CARPENEDO - MARIA

Maria
Maria, Miriam, è nome semitico ed egiziano, ma prima ancora accadico. In egiziano si trovano le forme mrjt, mry, “amata” e in semitico martu, “ragazza, principessa”, dall’accadico amarum, “vedere, osservare, esaminare, provvedere, giudicare”. L’egiziano mry affiancato dalla parola iam, che indica “Dio”, porta all’etimologia egiziana di Miriam, “amata da Dio”. Ma le interpretazioni di questo nome sono numerosissime, si pensi per esempio a san Girolamo che lo fece derivare dalle parole ebraiche mar, “goccia” e yam, “mare”, in latino stilla maris, “goccia del mare”, che poi è stato trascritto come “stella del mare”, una delle invocazioni alla Madonna. Si fa risalire questo nome anche a un altro vocabolo ebraico, marom, cioè “altezza”, oppure a morech, “maestra, signora”. Secondo gli ebrei Miriam deriva da mar-iam, che viene a sua volta da Marat aiam, “Signora delle acque del mare”, così si chiamava la sorella di Mosè, che intonò il cantico per il passaggio del mar Rosso, mar dei Giunchi in ebraico.
Maria, la Grande Madre, la Madre del Signore Gesù, è la Signora delle acque del mare, la Signora che ci fa passare illesi in mezzo alle acque del male, la Signora che intona il cantico nuovo del Magnificat. La Signora che adagia dolcemente il popolo nel mare della misericordia di Dio, il mare della conoscenza, il mare dell’amore. È la Signora del mare che accompagna le genti a immergersi con decisione e nella festa nel cuore di Gesù, l’Emmanuele, il Dio con noi. Maria, la Signora delle acque, ha fretta di vederci immersi nell’eternità del Padre, del Figlio, del Santo Paraclito.

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