mercoledì 12 febbraio 2020

Storia della Coronarografia

Testi presi da Twitter : johannesbuckler (Smettere di ammirare i disonesti sarebbe già un grosso passo avanti.)

riporto il Thread reader di "Johannes Bückler" sulla storia della coronarografia.

Io ho 6 stent nel cuore e grazie a loro sono ancora vivo.


"Grazie a @oldestgrumpy  che mi ha suggerito di raccontare di Andreas Gruentzig, il sognatore che ha reso possibile l'angioplastica coronarica. Grazie a lui (e non solo a lui) oggi si possono salvare tante vite."
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Raccontato come se parlasse Andreas Gruentzig.

Cosa abbiamo i comune noi quattro? Quelli della foto intendo. Due cose. La prima. Siamo quattro pionieri della cardiologia interventistica. Nella foto siamo all’Università di Zurigo nell’agosto del 1980. Ricordo che era un meeting sull’angioplastica.

Mason Sones fu quello che eseguì la prima arteriografia coronarica il 30 ottobre del 1958. Possiamo dire in un modo del tutto casuale. Quando accidentalmente il mezzo di contrasto finì all'interno della coronarica di destra.

Malgrado ciò il cuore non andò in fibrillazione. Da quell'esperienza Sones comprese che piccole quantità di mezzo di contrasto non erano mortali per i pazienti. Ciò avrebbe permesso di studiare meglio l’albero vascolare cardiaco.

Poi c’è Melvin Judkins. Vi garantisco che il Dr. Judkins fu davvero un gigante nel campo dell’angiografia coronarica diagnostica. Lui e i suoi cateteri. “Questo catetere troverà il lume dell’arteria coronarica sinistra a meno che non gli si opponga l’operatore”.

Charles Theodore Dotter è quello in basso a sinistra. E’ il padre fondatore della radiologia interventistica, il primo ad essere riuscito a dilatare le arterie (ostruite o stenotiche) per via endovascolare. Io sono stato un suo allievo.

Io, Andreas Gruentzig. Avete presente cos'è un’angioplastica coronarica? Sono stato io il primo, il 16 settembre 1977, ad inserire un piccolo catetere dotato di palloncino in una arteria coronarica ostruita. Per dilatarla.

Come c'ero arrivato? Nel 1969 mi ero trasferito a Zurigo per lavorare con il il prof. Robert Heggelin. Ma lui morì e io rimasi senza lavoro. Fortuna volle che nello stesso ospedale si aprisse una nuova divisione di Angiologia. Fu il prof. Alfred Bollinger, ad “adottarmi”
In quel periodo stavo seguendo gli studi negli Usa del prof. Charles Dotter. Lui utilizzava quella tecnica nelle occlusioni delle arterie degli arti inferiori. Io pensai di estenderla alle arterie coronariche. Migliorando in modo significativo il palloncino.

Fu grazie ad un esperto di materiale plastico e ad una piccola azienda di “devices” medici specializzata in cateteri che costruii il pallone da angioplastica. E quel giorno del 1977 praticai la prima procedura di angioplastica coronarica su un uomo di 38 anni.

Il successo fu immediato. (quell’uomo vivrà fino a 70 anni). Presentai i risultati al meeting della American Heart Association. Per alcune categorie mediche, in particolare cardiochirurghi, internisti e anche colleghi cardiologi, quella tecnica fu difficile da digerire.

Fu così che nel 1980 mi trasferii negli Stati Uniti alla Emory University in Atlanta. Quella sede diventò, con altri giganti, la "mecca" dell’interventistica coronarica. Avevo gradi progetti, grandi sviluppi, quando…
Era il 1985 e avevo 46 anni. Ero con la mia seconda moglie su un un aereo Beechcraft Baron. Pilotavo io, perché ero molto esperto. Precipitammo a Forsyth (Georgia), il 27 ottobre. Morimmo entrambi.

Un anno dopo la sua morte, nel 1986, Jacques Puel impiantò il primo stent coronarico autoespandibile. Nel 1987 Palmaz e Shatz presentarono il primo stent espandibile con il pallone. La metodica ideata da Gruentzig rivoluzionò il trattamento della cardiopatia ischemica.
In Italia il primo intervento di angioplastica fu eseguito nel 1981. Nei centri di emodinamica italiani nel 2016 sono stati eseguiti 153.992 interventi di angioplastica coronarica, confermando un trend in continua crescita.

Dimenticavo. All'inizio vi ho detto che i 4 nella foto hanno due cose in comune.
La prima ora la conoscete. Sono quattro pionieri, i padri dell’angioplastica. La seconda? Per cause diverse sono morti tutti e quattro nel 1985.Un anno definito ”Annus Horribilis” della cardiologia.







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