venerdì 24 aprile 2020

DILEXIT VERITATEM


Dilexit veritatem



Stavo ripensando in questi giorni che precedono il 25 aprile alle parole scritte sulla tomba di Marc Bloch, “Amò la verità”.

Gli Italiani hanno la malattia della smemoratezza e tendono ad abituarsi alla situazione in cui vivono quindi tendono a dimenticarsi quello che governanti, opposizione, esperti e organi d’informazione hanno detto e scritto e poi smentito innumerevoli volte. 

Ci hanno raccontato falsità a seconda di cosa gli interessava farci credere. Ci hanno raccontato falsità su come hanno “eliminato” i nostri nonni.
Ci hanno ripetuto fino alla nausea che bisognava stare in casa, hanno demonizzato l’aria aperta, e così milioni di Italiani si sono chiusi in casa.

Abbiamo visto letto e sentito in questi mesi di pandemia un sacco di falsità sia da parte del governo, opposizioni, esperti e anche degli organi di informazione (giornali). 
Siamo passati dal sottovalutare il problema al seminare terrore, creare paranoia e diffondere leggende metropolitane. 

Questo clima di terrore, di caccia alle streghe, di “per il bene comune …”, ha creato nella popolazione la convinzione che durante il lockdown chi esce di casa è un untore a meno che non esca per andare a lavorare o comprare o morire (ProduciConsumaCrepa). 

Attività gratuite come giocare con il proprio figlio in un parco, camminare, correre, tutte attività che possono essere fatte da soli, sono state subito demonizzate.

È un untore anche se esce da solo rispettando mascherina e distanze, e le persone che escono si guardano attorno come se stessero commettendo un reato, un peccato.

Dallo stare a casa per evitare assembramenti si è passati allo “stare in casa” altrimenti ti portiamo via i soldi e ti denunciamo. 
Se porti tuo figlio a fare la spesa oppure sei con moglie e figlia fuori casa è già assembramento (anche se si vive assieme).

Vorrei concludere sulle Verità che non ci dicono, paragonandole alla Storia con le parole del Professor Barbero:
“La storia si racconta e si scrive e bisogna convincere quelli che ci ascoltano e ci leggono.
La storia è una scienza perché ha una regola fissa, solo quello che è vero deve essere analizzato e raccontato e bisogna anche spiegare come fai a saperlo.
Studiare la storia ti abitua a chiedere a chi ti parla “ma tu questa cosa come fai a saperla?”
Ad esempio, se qualcuno dice che “in realtà l'uomo non è mai andato sulla luna e che è tutta una truffa della NASA”, la reazione spontanea dell'essere umano medio che ascolta questo discorso non dice “Ma tu come fai a saperlo” ed invece dice “Ma davvero è incredibile Certo che ci fregano proprio in tutti i modi.”
E allora la Storia/Verità è uno straordinario antidoto contro l'indottrinamento, contro lo svuotamento dei cervelli, contro la propaganda, non per niente nelle dittature i primi libri che vengono censurati non sono i libri di chimica, ma sono i libri di storia.

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