sabato 5 novembre 2016

L'importante non è la meta ma il VIAGGIO: BV3 - La Pierre st Martin a Finish - Hendaye

BV3 La Pierre st Martin – Finish Hendaye


“… la sua unica compagnia è la sua ombra la sua unica traccia è la sua orma …




Sono le 20:30 riparto. 

Sta per imbrunire e salgo al Col de la Pierre St Martin sul confine con la Spagna.


Ci sono molti allevamenti. Alcune pecore si sono messe in fila diligentemente, per essere munte. Al calar del sole gli allevatori preparano gli animali per passare la notte.


Durante la discesa verso Saint Engrace sale dai campi la bruma e dà a tutto il paesaggio un aspetto surreale. 

Le mucche e i cavalli non fanno nemmeno caso al mio passaggio come se fossi uno di loro, e anch’io, ho la sensazione di far parte, da sempre, di questo ambiente.



Dopo il bosco arrivo a Saint Engrance; prima del paese incontro Pierre e Xavier che hanno allestito un campo vicino a una stalla per dormire.
Passo il ponte e entro in paese, dove c’è l’Eglise Saint Engrance … molto bella!



Decido di dormire qualche ora qui in paese ed entro nel Gite di fronte alla chiesa. All’interno c’è Christopher che ha avuto la mia stessa idea. Prima di dormire mi faccio un the.
Il mattino seguente mi alzo alle 4:00 e dopo aver fatto colazione con the e biscotti riparto per il prossimo CP – Iraty. Christopher ha voglia di riposare ancora un po’, così io inizio ad andare avanti.
La prima parte segue la strada fino alla Gorge de Kakuetta e al Col Pont d’Enfer, si prosegue in salita verso il col de Kurutché. Io, purtroppo, distratto da mille pensieri non vedo la deviazione e vado dritto per diversi chilometri, il sentiero mi sembra così evidente…
Quando mi accorgo dell’errore provo a guardare le cartine e il GPS ma vedo che l’unica cosa da fare è tornare al bivio. Questo scherzetto mi è costato 2 ore buone.


Stando più attendo proseguo fino al colle e ai pianori di Abarrakia. In basso, a destra, vedo il Gorge d’Holzarté dove c’è la passerella che permette di passare dall’altra parte.



Per perdere quota il GR10 mi fa fare un giro ad anello fino a un ponticello più a monte del Gorge. Ritornando indietro fino alla Passerella dell’Holzarté riattraverso il Gorge.
Su questo ponte, sospeso a 180 metri, la visuale è uno spettacolo!





Al di là del ponte inizia la discesa per Orhy – Larrau.



Il sentiero è molto scivoloso a causa dei torrentelli che lo attraversano, sono stati messe anche delle corde e delle catene di sicurezza.
Incrocio molti turisti che salgono al ponte per vedere il Gorge.  
Quando arrivo in fondo alla valle, sul ponte che attraversa il fiume, sono circa le 14:00 e mi fermo nel punto di ristoro Gite Logibar (380 mt) che c'è vicino al parcheggio.



Dopo aver mangiato e sistemato scarpe e calze riparto in salita dall'altra parte della strada. Il sentiero prosegue in mezzo a boschi, distese di felci e campi.
Guardando avanti in lontananza vedo il Col de Ugatzé dove devo arrivare … sembra qui vicino, ma ci vorranno almeno due ore per raggiungerlo.



Ci sono molti acquitrini e tanto fango che, in alcuni punti, ti costringe a uscire dal sentiero e andare in mezzo al bosco se non vuoi immergerti.
Quando arrivo al Colle d’Ugatzé ci sono dei pastori che stanno chiacchierando e mi offrono dell'acqua gasata, che dire, certe volte, basta anche un piccolo gesto per darti la carica.
Arrivato al colle  devo passarne altri tre per aggirare il Pic des Escaliers.
Alle 18:30 arrivo al checkpoint CP19-Chalets d’Iraty km727.  Siamo nei Paesi Baschi.



È da questa mattina alle 4:00 che non vedo nessun altro runner, solo a pochi metri dal CP raggiungo Pierre e Xavier. Il check point è costituito da una piccola struttura che penso serva d'inverno per lo sci di fondo. Ho voglia di mangiare qualcosa di diverso, bevo quasi un litro di brodo agli asparagi … mi sembra buonissimo! Visto che sono le 19:00 e, fra poco, inizierà a far buio riparto sulla cresta. Dopo un chilometro il sentiero scende nel bosco con una bella discesa anche divertente da corricchiare che mi porta al lago d’Iraty dove c'è un campeggio con tende e camper e lo Chalet de Pedro. Mi fermo a bere un caffè con dei campeggiatori che vogliono sapere qualcosa sulla corsa. Risalgo poi il colle successivo per la cima di Occabe (1456 mt).



Quando inizio la discesa oramai è buio e mi ricollego con Xavier e Pierre che erano partiti un po' prima di me. In discesa arriviamo al Col d’Irau (1008 mt ) dove ci sono gli amici di Pierre che gli fanno assistenza, sono Catherine e Philippe.
Mi fermo per bere qualcosa con loro e quando decidono di fermarsi a dormire per qualche ora io riparto per raggiungere il paesino di Esterencuby. Dalla cartina sembra vicino ma in realtà, a causa del sonno, ci impiego qualche ora. C’è anche un colletto da passare ma non mi accorgo neppure di aver fatto un pezzo in salita, per fortuna il percorso non è complicato.
 Arrivato a Esterencuby (231 mt) speravo di trovare aperto il Gite ma, invece, è chiuso e, visto che sono le 3:00 e  vorrei dormire almeno un'oretta, provo a infilarmi nel sacco a pelo su dei bancali di legno. Nel paesino si è fermato anche Puzi che ha scelto di dormire sulle panchine di un albergo che c'è lì vicino.

Dopo essermi girato e rigirato per un’ora decido di ripartire, sono le 5:00, c'è ancora buio, la prima parte del percorso è su strada, poi un sentiero mi porta al Col d’Haindiague.
In cima al colle inizia ad albeggiare.



Siamo nei Pirenei  Atlantici, e lo si intuisce anche dalla vegetazione e dalle montagne, che non sono più tanto alte.

Scendendo da questa collina arrivo al CP20-  ST Jean Pied de Port km 763 (159 mt) località famosa perché da qui parte il Cammino di Santiago. È il primo paese grande da quando siamo partiti, mancano all’incirca 100 chilometri per arrivare al traguardo.






A questo check point trovo Filippo, Xavier e Pierre.






Appena arrivato al CP faccio una bella doccia, devo togliermi quella sensazione di sonno che ho. Mi cambio e metto pantaloncini e maglietta, la giornata è serena e penso che fra un po’ inizierà a fare caldo.
Mangio due piatti di ravioli e uno yoghurt e mi faccio medicare i piedi da un medico che si trova al cp. Con Pierre e Xavier si è creato un buon feeling e decidiamo di proseguire da qui assieme fino all’arrivo.
Verso le 10:30 ripartiamo alla volta del prossimo CP,  c’è una salita di 1000 metri prima di arrivarci.

Bisogna stare attenti già in paese a non sbagliare, ci sono tante indicazioni per i vari sentieri, ma noi dobbiamo prendere il GR10.

Inizia a fare un caldo micidiale che ti toglie le forze, e ci fermiamo sotto delle piante per riposare … mi addormento subito! Dopo mezzoretta ripartiamo.
Arriviamo il cima al Pic de Manhoa (1021 mt), non senza difficoltà, ci sono moltissimi rapaci che svolazzano qua sopra, sfruttano le correnti calde che salgono dalla montagna.


Mi sento gonfio in faccia e bruciato dal sole, per fortuna, scendendo, entriamo nel bosco che ci da un po’ di refrigerio.
Continuiamo a scendere, a metà strada troviamo una fonte dove possiamo dissetarci e infine arriviamo in prossimità del paese di Baigorry.



Il CP si trova tre chilometri dopo, esattamente a St Etienne. Arrivo alle 17 al checkpoint CP21 - St Etienne de Baigorry km780.

Anche qui una breve sosta e siamo pronti per ripartire; effettivamente non ho ben capito come funziona questo CP, non possiamo entrare nemmeno per andare in bagno nel Gite ma dobbiamo stare fuori sotto la tenda, dove ci portano da mangiare e da bere.
Quando ripartiamo dobbiamo subito affrontare una salita di 1000 metri al Pic de Buztanzelhay (1029 mt). Per fortuna non fa più così caldo e quindi possiamo camminare un po’ più speditamente.
Al colle troviamo Catherine e Philippe che hanno preparato un campo con Coca Cola, caffè e qualche biscotto … che lusso!

Catherine decide di unirsi a noi fino al prossimo CP si uniscono anche Laurent e Christopher. Tutti assieme affrontiamo la prossima serie di colli che, con dei saliscendi di 200 metri, ci portano al Pic d’Imparia quando oramai è già buio.


Iniziamo a sentire la stanchezza che ci piega le gambe e quindi affrontiamo la discesa lentamente.
Arriviamo al checkpoint CP22 – Bidarray km797 alle 23:00. È l’ultimo!
È un centro sportivo dove possiamo riposarci  prima di affrontare gli ultimi 63 chilometri.

Mangio, mi sistemo di nuovo i piedi e prima di dormire faccio quattro chiacchiere con i volontari, è l’ultima notte e non riesco a rendermene conto che il viaggio sta per finire.
Dopo aver dormito fino alle 4:00 partiamo, sarà una lunga giornata.

I primi quattro o cinque chilometri sono un falso piano in discesa che scorrono via abbastanza velocemente, poi iniziamo a salire verso il Col de Méhatché percorrendo un sentiero abbastanza impegnativo con delle corde fisse.

Siamo sul confine con la Spagna.
Continuando su e giù per i colli arriviamo al caratteristico Col des Trois Croix.


In discesa arriviamo a Ainhoa dove Catherine e Philippe ci hanno preparato una lauta sosta.


Incontro anche la mamma e i figli di Efrem che sono venuti ad Ainhoa ad aspettarlo. Mi danno un buonissimo panino con la nutella.
Un percorso di quasi 20 chilometri su un bel sentiero, per un tratto lungo il fiume La Nivelle.
Da Sare risaliamo verso La Rhune dove c’è un treno a cremagliera che porta i turisti fino in cima.


Al Col de La Rhune si vede l’oceano, si vede l’arrivo, sono le 15:30.


Appena dopo il colle incontro Massimo, è li fermo che sta riposando.
È una felicità vederlo ma anche un dispiacere, felicità perché rivedo un amico, dispiacere perché pensavo che fosse già arrivato da qualche giorno a Hendaye invece vederlo qui stanco mi ha preoccupato.
Ho dovuto prendere una decisione se fermarmi con lui o continuare come avevo promesso a Pierre e Xavier.
Alla fine ho continuato il cammino anche se il pensiero andava sempre a Massimo.
Mancano solo 20 chilometri.
Sul colle d’Ibardin riprende a piovere insistentemente e iniziamo la discesa nella nebbiolina.
Xavier si ferma in cima al colle per cambiarsi mentre io e Pierre iniziamo a scendere.
A metà della discesa ad un bivio non ci accorgiamo di prendere il sentiero sbagliato.
Dietro di noi c’è il ragazzo americano che avevo aiutato a Lhers, gli chiedo se ha visto Xavier ma risponde negativamente, e se ne va senza dirci che stiamo sbagliando.
Per fortuna dopo poche centinaia di metri ci accorgiamo e ritorniamo sul sentiero giusto.
Quando arriviamo a Biriatou ha smesso di piovere ma non siamo ancora riusciti a contattare Xavier.

Lo aspettiamo per quasi un’ora e quando riusciamo a contattarlo al telefono ci dice che ha sbagliato strada ma sta cercando di rientrare, ci vedremo vicino all’arrivo. Sembrava di essere arrivati ma questi ultimi chilometri non finiscono mai.



Arriviamo a Hendaye alle 22:00, c’è buio e dobbiamo attraversarlo tutto perché l’arrivo è sulla spiaggia.
“Sento l’odore salmastro dell’oceano e vedo in lontananza il faro. Manca proprio poco …”
Ci incontriamo con Xavier e arriviamo alla fine Hendaye km 866.
Sono le 22:27 di venerdì 4 agosto. Ho impiegato 394 ore 27 minuti per fare tutto il GR10.







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