mercoledì 23 novembre 2016

L'importante non è la meta ma il VIAGGIO: Introduzione

 Introduzione

Il viaggio è finito, dopo i festeggiamenti sotto il traguardo con gli amici vado nel locale adibito al ristoro e al riposo degli atleti.




Massimo è già arrivato e ora si sta facendo medicare i piedi. Massimo ha già spostato l’aereo alle 14, pensava di arrivare prima e quindi aveva prenotato il biglietto per la mattina, intanto cerchiamo un passaggio per tornare a Tolosa per prendere l’aereo, con i mezzi non se ne parla non riusciremmo ad arrivare in tempo.
Cerchiamo qualche volontario che debba tornare indietro, ma è quasi mezzanotte e non è così semplice.

Io, un po’ in coma, mangio qualcosa, faccio una bella doccia e poi i test finali con i medici del CNR di Pisa, è stata una comica: continuavo ad addormentarmi mentre mi facevano domande. Finiti i test torno di sotto per cercare Massimo ma non lo trovo, è già andato a dormire. Anch’io cerco un posto per riposare. Philippe mi ha lasciato una tenda dove ho portato i miei bagagli.




Alla mattina verso le 8, mi sveglio e, appena uscito dalla tenda, incontro Massimo che mi sta cercando, ha trovato un passaggio con Renè che deve rientrare a casa, però bisogna fare in fretta se vogliamo arrivare in tempo, così metto tutto in valigia e saluto Catherine e Philippe che sono svegli, tutti gli altri stanno riposando, mi dispiace non poterli salutare di persona ma abbiamo i minuti contati.
Durante il tragitto ci fermiamo più volte agli autogrill per bere un caffè; siamo io e Massimo, Renè e Monique, volontari alla Transpyrenea. Adesso che l’avventura è conclusa ci si può rilassare, l’impegno è terminato e la stanchezza comincia a farsi sentire, pesante come un macigno, anche se, a dire il vero, abbiamo rischiato più la vita in questo trasferimento che a 3000 metri con la bufera.
Alle 12:00 siamo già in aeroporto a Tolosa, l’aereo di Massimo parte alle 14:00, il mio alle 20:30.
Mangiamo qualcosa assieme e poi cerco di mettere a posto valigia e il bagaglio a mano; è un disastro, ho cacciato dentro tutto così alla rinfusa.
Salutato Massimo mi dirigo al mio imbarco, ma durante i controlli del bagaglio a mano mi fermano e fanno arrivare le guardie, mi dicono che ho un coltello all’interno dello zaino.
Io gli spiego che non può essere perché l’ho messo nel bagaglio in stiva, ma mi fanno disfare lo zaino.
Effettivamente, per errore, al posto di mette il coltello nella valigia l’ho messo nel bagaglio a mano, per fortuna sono comprensivi dopo che gli ho spiegato da dove arrivo, e così me lo fanno buttar via senza conseguenze.

Ora al gate ho qualche ora da aspettare e, se non mi addormento, provo a pensare ad un resoconto di questa Avventura.


in attesa all'aeroporto di Tolosa.

Avendo dei problemi di memoria è meglio che scrivo tutte le emozioni, le paure, le gioie che ho vissuto in questi sedici fantastici giorni.

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