martedì 6 marzo 2018

The BlackBaikal race 2018 - resoconto

dal sito della corsa: TheBlackBaikalrace

Si chiude la prima edizione della Black Baikal Race, una corsa caratterizzata dal vento e dal freddo, e condizionata dalle overfalls che hanno messo a rischio parecchi partecipanti. Il clima di quest'anno ha ghiacciato con ritardo il Baikal creando increspature e difficolta' nel procedere sul trail. La Baikal Rescue ci ha proibito di svolgere l'ultima tappa per motivi di sicurezza. Si è poi dovuto, a corsa avviata, accorciare il percorso, fermando la gara a Sahayurta per l'impraticabilità del tratto di lago e il forte vento, che ci portava a Khuzir.
Una partenza con 1000 metri di dislivello ha messo a dura prova i partecipanti, il trail a volte pesante non permetteva andature veloci. Alcune cadute in fatbike e rischio di cadere in overfalls hanno spinto i bikers a fermarsi. Gia' al primo check si sono verificati alcuni ritiri e si è dovuto intervenire a soccorrere degli atleti. Temperature costantemente sotto i meno 20 gradi con picchi di meno 34 nella notte. Il rischio di cadere in overfalls durante la notte ha spinto l'organizzazione a non fare partire i concorrenti durante le ore notturne. Un altro intervento di soccorso ha portato altri concorrenti al out race. Alcuni di loro hanno proseguito pur essendo fuori gara a loro responsabilità ma con la garanzia di non proseguire soli. Altri hanno saggiamente deciso di non rischiare oltre il dovuto. Nicola Bassi è stato il vincitore percorrendo i 250 km in 3 gg e 6 ore. Un plauso a tutti i concorrenti indistintamente. Spero che portino a casa una bella esperienza da questo frangente di vita.
Molti ancora confondono queste esperienze con lo pseudonimo di gara, di competitività e non capiscono lo spirito che invece distingue queste esperienze dalle altre, siano esse di un giorno o di tre o di sei. Il risultato è quello che poi porti a casa , e l'amicizia, che tra mille difficolta, si crea e si instaura tra i partecipanti. Siamo esseri umani non macchine e il non riuscire a portare a termine una meta stabilita non è segno di debolezza ma di coscienza dei propri limiti e di responsabilita'. La maturita si vede anche da questo e dalle scelte fatte.
Ringrazio tutto lo staff che ha collaborato dando il massimo in ogni momento. Come in tutte le prime edizioni c'è sempre da migliorare, organizzare un evento di questa portata non è stato semplice sopprattutto dall Italia in un paese cosi lontano. Purtroppo certe situazioni createsi mi hanno costretto a decisioni legate alla sicurezza del partecipante, impedendo il proseguimento della corsa. Spero in un futuro di poter rivederli al via piu preparati e consapevoli della durezza del percorso. Ringrazio Ilya suo zio Wladimir per il prezioso aiuto e collaborazione e tutte le persone gentili dei villaggi incontrati.
Un grazie ancora a tutti gli attori di questo palcoscenico immenso e stupendo che si chiama Baikal.

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