martedì 16 agosto 2016

L'importante non è la meta ma il VIAGGIO: Assistenza o Autosufficienza?

Assistenza o Autosufficienza?


Il regolamento di questa gara permetteva la possibilità, per chi voleva e poteva, di concedersi un team di assistenza.

Ogni volta che si partiva da un CP per raggiungere il successivo bisognava passare diversi colli con distanze medie di 40 / 60 chilometri e con tempi di percorrenza attorno alle 18 ore.
In questi passaggi diverse volte non si trovava niente prima di raggiungere il successivo CP, né paesi, né rifugi, né posti dove trovare qualcosa da mangiare o un posto per dormire. Per chi aveva deciso di fare il percorso in autosufficienza era una vera sfida: prima di partire bisognava assicurarsi di aver da mangiare e da bere a sufficienza per poter raggiungere il punto successivo e studiare il percorso per vedere se c'era qualche posto per riposare.

Chi invece aveva l'assistenza poteva decidere dove si sarebbe incontrato con la sua equipe, in cima a un colle o in basso nella valle. Trovava quindi il camper o l'auto in attesa con tutto il necessario, mangiare, bere, vestiti di ricambio, calze asciutte, eventuali scarpe asciutte ecc. Tavolino, sedie e un eventuale posto per dormire.



Soprattutto trovava il viso sereno e sorridente di un amico che lo aspettava.

Qualcuno aveva addirittura il massaggiatore, il medico e chi gli sistemava lo zaino.
Inoltre, quando faceva sera, pensavano loro a trovare il punto dove far dormire l'atleta e montavano la tenda.
Nei vari CP o nelle Basi Vita chi aveva assistenza poteva pensare solo a riposarsi, gli altri gli prendevano la borsa, il mangiare, gli sistemavano le cose.

Chi invece era in autosufficienza doveva arrangiarsi un po' per tutto, sia lungo il percorso, sia nei CP o nelle BV.

Il peso dello zaino era fondamentale; alla partenza da un CP, il mio con 3 litri d'acqua pesava circa 12 / 13 chili. Chi aveva assistenza poteva avere uno zaino che pesava 6 / 8 chili massimo.

Certe volte per mangiare, ero così stanco e non volevo perdere tempo che mettevo nei cibi liofilizzati l'acqua fredda al posto di quella calda.

Più di una volta ho dormito sotto le stelle, in una baita su un colle, in un bagno pubblico, insomma dove capitava, comunque se riuscivo cercavo di raggiungere un CP.

La diversità enorme in questa gara è stata proprio questa, avere qualcuno che ti dava conforto.

Con questo non voglio dire che chi aveva assistenza ha fatto qualcosa di non giusto, anche loro hanno fatto gli stessi chilometri e hanno dovuto portare lo stesso materiale obbligatorio degli altri, però con un aiuto notevole da parte di chi li assisteva.


Chiaramente vedendo le due corse possiamo dire che non possono essere paragonate.


Nessun commento:

Posta un commento